«Il progetto per gli anziani è sproporzionato e insostenibile»

Sproporzionato, insostenibile, irragionevole, inaccettabile: sono solo quattro degli aggettivi usati per definire il progetto per la costruzione di tre palazzine per anziani autosufficienti a Casate di Novazzano. Ad utilizzare questa terminologia è il gruppo apartitico di cittadini che lancia un referendum contro la decisione del Consiglio comunale del 29 marzo scorso di stanziare 2,2 milioni di franchi per la progettazione delle strutture. Ricordiamo che il Legislativo aveva accettato la richiesta del Municipio con 22 voti favorevoli e 4 contrari. Questi ultimi erano giunti dai banchi dal gruppo Lega dei ticinesi-UDC e da Insieme a sinistra-I Verdi.
Diverse sono le argomentazioni avanzate a sostegno della decisione di lanciare il referendum e lasciare così l’ultima parola alla popolazione di Novazzano. Le firme da raccogliere sono circa 250.
Il costo
Dal profilo finanziario si ricorda che la spesa complessiva finale sarà di 18 milioni di franchi, «senza contare non improbabili sorpassi di spesa», per la costruzione di un totale di 32 appartamenti. L’operazione viene così definita sproporzionata e insostenibile per il Comune «di fronte all’attuale momento di crisi sanitaria ed economica, le cui gravi conseguenze non sono ancora quantificabili».
I referendisti non dimenticano poi di rammentare sia il persistente calo della popolazione sia il costante aumento delle abitazioni sfitte. Per cui «appare del tutto irragionevole pensare che l’operazione possa autofinanziarsi come sostenuto dai suoi fautori. Il rischio che il Comune si assume con una spesa di tale entità è altissimo e non potrà che riflettersi sulle casse e sul moltiplicatore comunali».
Critiche arrivano anche in merito agli affitti degli appartamenti, ritenuti, «secondo calcoli attendibili, ben al di sopra delle medie di mercato». Gli oppositori al progetto parlano di 1.250 franchi mensili per 2,5 locali e 1,480 per 3,5 locali, «incluse le spese accessorie e il posteggio ma senza contare il costo degli altri servizi necessari per gli anziani, per cui è veramente difficile pensare che un numero tanto importante di anziani decida di trasferirvisi».
Le sinergie
La costruzione delle tre palazzine accanto alla casa per anziani Girotondo è stata ritenuta un aspetto molto positivo dal Municipio e dal Consiglio comunale: un modo per sfruttare al meglio le sinergie fra le due entità. Assolutamente di tutt’altro avviso sono i referendisti che parlano di creazione di un «quartiere per anziani, inaccettabile da un punto di vista sociale. L’anziano vive (e vuole vivere) nel tessuto sociale e in un contesto intergenerazionale. Un modello di segregazione è da rifiutare a priori». Secondo loro gli atout indicati dalle autorità possono essere compensati «dalle efficienti e collaudate forme esistenti di aiuto e di assistenza a domicilio senza stravolgere le abitudini di vita dell’anziano».
Il verde
Infine viene invocato l’aspetto ambientale, con la compromissione di «un’area di pregio paesaggistico, una terrazza naturale e una vista aperta verso il Monte Generoso e la valle di Muggio».
L’alternativa
Nel volantino esplicativo recapitato alla popolazione vengono anche indicate le alternative a questo progetto. Secondo i referendisti occorrerebbe puntare sull’intergenerazionalità, con insieme nuclei familiari giovani e anziani. E per questo riesumano la possibilità di un insediamento nel centro del paese, in un comparto oggi in stato di degrado: «È senz’altro concepibile un intervento nel nucleo che possa coniugare un sostanziale rispetto dell’architettura esistente con le esigenze di una residenza mista e articolata. Un modello che preveda pure forme di cooperazione tra ente pubblico e privato» si legge sul volantino.
La reazione del sindaco
Il sindaco Sergio Bernasconi non ha ancora letto il volantino ma certo non è sorpreso del lancio del referendum: «Per il momento prendo atto. È un peccato perché la democrazia vuol dire accettare una decisione presa a larga maggioranza (quella del Legislativo, n.d.r.). È vero che, sempre in democrazia, esiste la possibilità del referendum però penso che avevamo dato tutte le spiegazioni e le rassicurazioni sul progetto. Soprattutto a livello di sostenibilità finanziaria. Secondo me, poi, l’opzione di portare gli anziani in centro paese non regge. Quando alla cementificazione di un’area verde, perché non erano stati sollevati dubbi quando il Municipio ha indetto il concorso?