Il Punto Franco di Stabio risorge a nuova vita

All’interno della sede del Punto Franco a Stabio, in uno degli ampi capannoni, lungo una parete campeggia la scritta «Portata max. 700 kg/m²». Oggi però nessuna delle due unità di misura aveva un senso. E non l’avrà nemmeno in futuro, se le cose dovessero andare come previsto. La riqualifica dei terreni situati da via Pioppi e via Croce Campagna fino a via Prella e la relativa proposta pianificatoria sono ufficialmente un’opzione sul tavolo del Municipio. Presentato inizialmente alle autorità di Stabio nel 2017 ma concepito ormai quattro anni fa, lo studio è tuttora in evoluzione. Oggi il progetto è stato mostrato alla popolazione proprio nel punto in cui dovrebbe un giorno vedere la luce.
E se il nome non è dei più facilmente memorizzabili – «polo di sviluppo economico e residenziale MAST» –, la sostanza è presto riassunta: l’idea dei promotori è integrare sostenibilità e sviluppo economico edificando nuove abitazioni e spazi commerciali e per il settore neoterziario, creando al contempo aree verdi e piazze pubbliche. «La nostra azienda esiste da 100 anni e qui a Stabio si sviluppa questo sito piuttosto ampio che da 60 anni continua a crescere», ci spiega Marina Masoni, presidente della Magazzini Generali con Punto Franco SA. Un sito che «merita di essere adeguato allo sviluppo di Stabio, che è arrivata con una zona residenziale molto bella fino a ridosso della nostra area artigianale-commerciale». L’avvento della nuova stazione ferroviaria ha fugato i dubbi restanti e dato il via a una riflessione approfondita sul possibile futuro volto di questo comparto.
Una zona di transizione vivibile
L’obiettivo? Creare una zona di transizione più vivibile e in armonia tra la vera e propria area industriale e quella abitativa pregiata. Gli spazi residenziali che Masoni immagina contribuiranno alla realizzazione di un’area «che non chiuda alle cinque del pomeriggio».
E anche se la strada da fare è ancora lunga (l’orizzonte di realizzazione è di 20-30 anni), la direzione imboccata pare essere quella giusta: agli incontri già avvenuti con i tecnici del Comune ne seguiranno altri, al fine di tentare di capire cosa è fattibile pur coscienti che andare incontro a tutti i desideri è impossibile. La grande affluenza di pubblico, composto da diverse centinaia di persone, sembra essere in ogni caso indicatore di una grande curiosità.
«Discutiamo del domani»
Si vuole quindi dare nuova vita a un’area che, anche in seguito alla perdita dello statuto di Punto Franco legata alla crisi nel 2000 del comparto delle spedizioni, vede messa in discussione la logica funzionale alla sua origine. Da parte del Comune, in ogni caso, la disponibilità e l’apertura al dialogo sembrano essere garantite. Davanti ai presenti il sindaco di Stabio Simone Castelletti – introdotto dal conduttore televisivo RSI Nicolò Casolini, che in entrata non ha mancato di ringraziare il «padrone di casa» Franco Masoni – ha sottolineato l’importanza di assicurare la più totale trasparenza nei confronti dei cittadini, che a sua volta permetterà al Municipio di raccogliere preziosi spunti per affinare «questo importante progetto»: «Non dobbiamo aver paura di discutere dei punti salienti della Stabio di domani», ha dichiarato, precisando come la corrente legislatura sia già caratterizzata da una particolare attenzione alla gestione del territorio. Attualmente sono in corso 17 varianti di Piano regolatore. Il sindaco ha poi ricordato come, per quanto riguarda il sito in questione, la situazione dal profilo paesaggistico non sia delle migliori: una delle più considerevoli aree di accesso al paese si presenta infatti come «un’enorme superficie brulicante di autocarri» dediti al trasporto di merci.
Difficile da visualizzare mentalmente un tale cambiamento, vero? Un ausilio in tal senso è stato offerto dalle nuove tecnologie, realtà aumentata e virtuale in primis, liberamente accessibili ai visitatori invitati a dare uno sguardo a quello che potrebbe essere e che forse, un giorno, sarà.