Il quartiere rinasce dalla sua area di svago

Un gioiello a disposizione di tutti, senza distinzione d’età. Il nuovo parco giochi di Pregassona, recentemente inaugurato, fa contenti tutti. Ma, allo stesso tempo, ha dovuto fare i conti con la maleducazione. Nemmeno il tempo di scoprire i due campi da calcetto, quello da basket, le attrezzature per la palestra e le postazioni per i più piccoli che già ci si è trovati di fronte quella che poteva sembrare una discarica. Settimana scorsa abbiamo infatti raccontato che la Città si è trovata costretta a sospendere per un paio di giorni l’accesso alla nuova area: «Abbiamo un serio problema di littering» aveva commentato al CdT la municipale Karin Valenzano Rossi. Bottigliette vuote, pacchetti di patatine, mascherine gettate per terra, cartacce. E pure un vandalismo: ignoti hanno infatti strappato un pezzo della superficie sintetica anti-urto.
Dalla terra battuta al sintetico
Un’area di svago, dove oggi sorge il nuovo parco, c’è sempre stata. Ma negli anni la struttura ha perso appeal e, chi vive da vicino il quartiere, non ha nascosto episodi di ghettizzazione e disagio sociale. Il parco, se vogliamo, è anche un simbolo della rinascita della zona di via Industria. Siamo andati a farci un giro e, nel tardo pomeriggio di venerdì, siamo rimasti sorpresi dalla quantità di ragazzi e adulti che lo frequentavano. Ne abbiamo contati almeno un centinaio: chi giocava nei campetti, chi si dilettava sugli scivoli, genitori intenti a controllare i propri figli e, allo stesso tempo, chiacchierava con altre persone. Passa anche da un parco giochi la riqualificazione di n quartiere, verrebbe da dire. Abbiamo avvicinato anche chi, praticamente tutti i giorni, quell’area di divertimento la vive. «È un momento per stare con gli amici. Possiamo fare diversi sport» ci dice un ragazzo di 13 anni. «Prima c’era un campo con terra, se scivolavi ti sporcavi tutto. Lì – indica un altro adolescente – c’era la sabbia, non ti potevi buttare. E poi, prime le porte (da calcio, ndr) non erano belle come adesso: erano tre pezzi di ferro uniti». Il volto del parco è evidentemente cambiato così come la sua percezione: «È bellissimo». Anche con i problemi da... ragazzi: «Se arrivano quelli grandi che tirano forte possiamo andare nel campo più piccolo. E poi facciamo leggere loro il cartello all’entrata».
Precedenza ai ragazzi
In effetti, le regole sono ben chiare. All’ingresso del «campo da gioco rionale» è scritto nero su bianco che le attrezzatura di svago e i campi da gioco sono destinati ai bambini e ragazzi. A quelli in età scolastica, in aggiunta, «si deve assicurare la disponibilità dei campi durante i giorni e gli orari in cui sono liberi dagli impegni di scuole». Insomma, precedenza ai ragazzi. Sul cartello, infine, non manca il «divieto di gettare o abbandonare oggetti che possono rappresentare pericolo o costituire vettore d’infezione», come oggetti taglienti e siringhe.
Una critica? Le reti
Detto della bellezza dell’area, alcuni ragazzi non risparmiano, però, qualche critica. Una su tutte: l’altezza delle reti che delimitano i campi da gioco. «Le reti secondo me dovevano farle un po’ più alte, la palla finisce spesso nel fiume (il Cassarate passa a poche decine di metri, ndr)». E poi c’è la questione degli adulti: «Il giovedì sera ci sono i grandi che giocano e inventano scuse per non farci partecipare» ci fa notare un ragazzino di 11 anni.
Gli orti condivisi
Oltre all’aspetto più ludico, nell’area sono stati inaugurati negli scorsi giorni anche gli orti condivisi. L’area è sotto la responsabilità dall’Associazione Amélie, che promuove il progetto nell’ambito del «Laboratorio sociale e di integrazione». Gli orti condivisi sono gestiti da un responsabile, con la partecipazione della popolazione residente nel quartiere. Insomma, in via Industria ora ce n’è davvero per tutti i gusti e tutte le età.