Mobilità

«Il raddoppio del San Gottardo è stato la madre di tutte le battaglie»

L’intervista a Renato Gazzola, portavoce del TCS per la Svizzera italiana che lascerà l’incarico a fine mese
©CdT/Archivio
Andrea Colandrea
27.12.2019 06:00

Dopo un lunghissimo percorso professionale di ben 47 anni al Touring Club Svizzero, Renato Gazzola, a fine mese, lascia l’incarico di portavoce per la Svizzera italiana. Gli subentrerà il capo della Comunicazione centrale Laurent Pignot, di madreligua francese e italiana, che parla correntemente anche tedesco e inglese. Gazzola è già in pensione dal 2012, dopo essere stato per quasi trent’anni segretario cantonale del TCS. In questa breve intervista fa il punto della sua esperienza.

Una lunga corsa al TCS che è durata 47 anni. Sarà difficile spegnere i motori?

«Il tempo è volato. Ho iniziato a lavorare al Touring Club negli anni Settanta. Inizialmente mi occupavo di viaggi e di contabilità, successivamente ho preso in mano le redini della Sezione Ticino. Per ben 35 anni mi sono occupato di sviluppare l’attività del club soprattutto per i soci del nostro cantone. Nel frattempo sono state costruite nuove sedi, da Noranco la nostra base operativa e amministrativa è passata a Rivera. A Scruengo, in alta Leventina, è stato costruito il Villaggio di vacanza per i giovani, mentre sulla pista dell’aerodromo di Ambrì si svolgono i corsi di istruzione e di perfezionamento alla guida. Dopo il mio primo pensionamento, dal 2011, sono poi stato chiamato dalla sede centrale a svolgere il ruolo di portavoce del TCS per la Svizzera italiana fino ad oggi».

Come si è evoluto il mercato negli anni per il TCS?

«Il ruolo del TCS non è cambiato, negli anni gli obiettivi sono rimasti gli stessi e cioè, principalmente, prestare aiuto ai soci che rimangono in panne con la propria automobile, effettuare l’assistenza stradale in Svizzera come all’estero, l’educazione e la prevenzione agli incidenti. Sono cambiati i servizi forniti ai soci, che si sono ampliati. Ricordo negli anni Settanta e Ottanta gli obblighi per gli automobilisti svizzeri che si recavano all’estero con la propria autovettura: occorreva il famoso ’trittico’, un documento per l’importazione temporanea. Per quando si andava in vacanze c’erano i buoni benzina. Molto è cambiato con le varie revisioni della legge sull’ammissione alla circolazione, con - in seguito - l’organizzazione ad hoc di corsi ufficiali o volontari di tecnica di guida, sia per ottenere la patente, sia per perfezionarsi nella conduzione dei veicoli. Ricordo anche il grosso balzo in avanti verificatosi a cavallo del 2000, sul fronte delle attività vacanziere, con la messa in vendita delle Viacard e dei Telepass per circolare sulle autostrade italiane».

Quali sono le battaglie politiche del TCS che l’hanno impegnata maggiormente e che le sono rimaste più impresse?

«Ricordo quelle per il contenimento degli aumenti delle tasse di circolazione, che a scadenze più o meno regolari, venivano richieste dal Cantone. La battaglia più importante è stata senza dubbio quella sulla costruzione della seconda galleria autostradale del San Gottardo. Ha comportato notevole impegno».

Quali sono le sfide più importanti che attendono nell’immediato futuro il TCS?

«Sicuramente quella della mobilità. Sulla rete stradale nazionale, dovremo impegnarci a fondo per fluidificare e il traffico. In Ticino ci sono invece due grossi nodi da sciogliere: il primo è il collegamento fra Locarno e Bellinzona - la A2-A13 - e il potenziamento dell’autostrada A2, soprattutto da Lugano a Chiasso. Mentre siamo a buon punto con l’inizio dei lavori della seconda galleria autostradale del San Gottardo che prenderà il via nei prossimi mesi. Per quanto riguarda invece la motorizzazione in generale ci aspettano grosse sfide per l’elettrificazione della mobilità e per lo sviluppo della mobilità lenta».

Laurent Pignot la sostituirà a partire dal primo gennaio 2020. Di che cosa si occuperà ora Renato Gazzola?

«Laurent Pignot è una persona preparata, un eccellente professionista che parla francese e italiano. Continuerà dunque a gestire al meglio la comunicazione del TCS. Per quanto mi riguarda resterò a disposizione ancora per qualche tempo per i cantieri rimasti aperti, sarò ancora di supporto. Successivamente mi dedicherò di più ai miei hobby, che sono la lettura e l’informazione, dato che sono una persona molto curiosa e che continuerà a interessarsi ai problemi della società. In particolare quelli della circolazione stradale, dove c’è sempre da aggiornarsi e imparare».