Il «riscatto» di Mendrisio che si stacca da Lugano

È un’eredità per certi versi scomoda che il Comune di Mendrisio si trascina dal 2013, anno dell’ultima aggregazione. Ma la situazione dovrebbe cambiare a breve. Stiamo parlando dei quattro quartieri – Besazio, Capolago, Meride e Tremona – per i quali la distribuzione di energia elettrica fa ancora capo alle AIL (Aziende industriali di Lugano) SA e non dalle AIM (Aziende industriali di Mendrisio). Della necessità di uniformare il servizio in tutto il comprensorio comunale si parla da tempo e le discussioni si sono protratte per anni. Ora, invece, è stato trovato un accordo fra le parti, tanto che il Municipio del capoluogo intende acquistare la rete di distribuzione di proprietà delle AIL con una spesa di 13,9 milioni di franchi.
Risparmio per il Comune
Diciamo subito che per i clienti, cioè i cittadini, nulla cambierà. «Le tariffe per l’utenza non muteranno. Saranno sempre dipendenti dal mercato, non certo da questa operazione di acquisizione. Per le AIM è comunque previsto un risparmio annuo di oltre mezzo milione di franchi (vedi in basso a questa colonna)» ci dice il capodicastero Massimo Cerutti.
Anche per quanto concerne la cifra d’affari della Sezione elettricità delle AIM non ci saranno sconvolgimenti: l’ordine di grandezza del fatturato dei clienti rimarrà grosso modo uguale a quello di oggi anche dopo l’acquisizione dei nuovi comprensori, si legge nel messaggio municipale contenente la richiesta di credito. Ricordiamo che adesso le AIL fatturano l’energia alle AIM, le quali a loro volta la fanno pagare all’utente finale. Nella media degli ultimi tre anni lo «scambio» si è attestato a poco più di 1,5 milioni di franchi all’anno. Una volta però instaurato il nuovo regime si stima nelle casse delle AIM rimarranno 540.000 franchi annui.
Rispetto della legge
Come accennato, i negoziati per il riscatto della rete sono iniziati già dopo l’ultima aggregazione. L’idea di base sull’esigenza di acquisire i comprensori dei 4 quartieri era motivata sia dalla volontà di normalizzare la situazione dal punto di vista delle responsabilità sia, soprattutto, dalla necessità di uniformare la gestione delle reti elettriche ai sensi della Legge federale sull’approvvigionamento elettrico.
Se l’operazione sarà avallata dal Consiglio comunale avrà validità dal 31 gennaio 2022, data di espirazione della convenzione esistente.
Non è il momento del gas
Rammentiamo che resta da sistemare anche la questione della distribuzione del gas, pure retta da una convenzione fra le parti che scadrà però nel 2030, con possibilità di disdetta 5 anni prima. La questione sarà esaminata dall’Esecutivo nei prossimi anni.
Variante meno costosa
Ma come si è giunti a questa intesa? Sul tavolo c’erano due varianti. La prima – poi scartata – prevedeva di collegare tutte le cabine di trasformazione alla rete delle AIM, sostituendo tutti i trasformatori per portarli dallo standard della media tensione delle AIL (16.000 Volt) a quello delle AIM (11.000 Volt). L’intera distribuzione sarebbe così stata effettuata dalle due sottostazioni alla Tana e a Penate. Come detto, questa ipotesi è stata abbandonata per gli importati costi degli scavi e dei nuovi trasformatori: l’importo per la sua realizzazione sarebbe stato di 8,6 milioni di franchi.
La seconda variante costerà invece solo 1,9 milioni, con un risparmio effettivo di 6,7 milioni di franchi (per arrivare ai 13,9 milioni occorre calcolare anche il costo del riscatto della rete). In concreto, anziché connettere fisicamente la media tensione di questi comprensori alla rete AIM si è pensato di lasciarli alimentati dalle AIL, installando opportuni «punti di misura» per accertare l’erogazione. Questi snodi sono previsti in zona Serpiano, tra Melano e Capolago, tra Capolago e Riva San Vitale e in partenza dalla sottostazione alla Tana.
Contatori smartmeter di nuova generazione
Mendrisio e le AIM hanno concordato con le AIL la sostituzione nel comprensorio dei contatori tradizionali con apparecchi di nuova generazione denominati smartmeter. L’operazione costerà 7 milioni di franchi. La sostituzione degli attuali circa 11.800 contatori interesserà comunque l’intero territorio comunale e avverrà sull’arco di 4-5 anni. «Il messaggio municipale con la richiesta di credito è già sui banchi della Commissione della gestione» spiega il capodicastero Massimo Cerutti.