Il sindaco di Canobbio Roberto Lurati lascia dopo 32 anni

«Quattro, otto, trentadue. Sono i numeri della mia esperienza politica a Canobbio. Quattro anni da municipale, otto da consigliere comunale, trentadue da sindaco. E ad aprile il mio impegno politico per il paese terminerà». È con queste parole, pronunciate ieri al termine di quello che fin lì sembrava un classico discorso d’inizio anno, che il sindaco di Canobbio Roberto Lurati ha annunciato che domani, al deposito ufficiale delle candidature per le elezioni comunali del 14 aprile, il suo nome non figurerà tra quelli papabili. È in altre parole la fine di un’epoca politica: colui che con buona probabilità è il decano fra i sindaci del Distretto, se non del Ticino tutto, lascerà. Basti infatti pensare che, per una mera questione anagrafica, circa un ticinese su tre non ha mai conosciuto un cantone in cui Lurati non fosse sindaco di Canobbio. Ma limitarsi alla longevità sarebbe riduttivo: Lurati è stato un sindaco importante per il suo Comune ma anche per tutto il Luganese, vivendo da protagonista la stagione delle collaborazioni con Lugano e con gli altri Comuni della cintura che sono sfociate fra gli altri nella creazione dell’Agenzia Nuovo Quartiere di Cornaredo (di cui Lurati è stato per tanti anni presidente) e nella costruenda casa per anziani a Canobbio, in connubio con Lugano, per la cui realizzazione è stato pure creato un Ente autonomo di cui il sindaco è presidente.
L’annuncio di Lurati è avvenuto oggi durante l’ormai tradizionale cerimonia di inizio anni alla palestre delle Scuola elementare di Canobbio, al solito molto partecipata. Presenti anche numerose autorità, fra cui il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa e la prima cittadina del cantone, Nadia Ghisolfi; nonché diversi politici della cintura, fra cui altri due sindaci che non solleciteranno un nuovo mandato: Andrea Pellegrinelli (Capriasca) e Alex Farinelli (Comano). Al termine del discorso di Lurati, la platea gli ha tributato un lungo e caloroso applauso.
Le parole di congedo
«Da piccolo sognavo di diventare consigliere federale, ma mi sono fermato diversi scalini sotto - ha detto Lurati, strappando una risata. - Scherzi a parte, quella di sindaco è la funzione politica più gratificante, perché è una carica in cui è possibile vedere trasformate le proprie idee e progetti in realtà. Oggi quando giro per le strade e le piazze di Canobbio posso indicare e dire lì ci sono stato, c’è anche qualcosa di mio».
Come accennato, la parte del discorso di Lurati relativo al suo addio è stata tutto sommato contenuta - «Alle parole ho sempre preferito i fatti, e sono lì da vedere», ha detto per chiudere l’intervento - e anche da noi avvicinato al termine delle cerimonia ha preferito rimandare a un altro giorno le riflessioni sulla sua lunga esperienza politica.
Qualche opera
Per capire che sindaco sia stato Lurati, in particolare nell’ultimo decennio, possiamo però attingere al resto del suo intervento di oggi, in cui ha fatto il punto sulle principale opere pubbliche che hanno interessato il comune in questi anni. A partire dal completo rifacimento (sia sopra- che sottostrutture) delle vie del nucleo vecchio e della strada che attraversa il paese, ponendo l’accento sulla creazione e il miglioramento degli spazi aggregativi: in questo senso il Comune ha da qualche anno comperato l’edificio che ospita uno dei bar di paese e ora sta lavorando all’analisi tecnico-finanziaria necessaria per ristrutturarlo. In prospettiva, invece, vi è qualche intoppo nella progettazione definitiva della nuova sala multiuso - un investimento da oltre dieci milioni - che dovrebbe terminare a inizio estate. A ottobre dovrebbe invece diventare operativa la già citata casa per anziani, dopo diversi anni di cantiere, e anche il cantiere del Centro sportivo al Maglio procede bene (di questo, benché in territorio di Canobbio, se ne sta occupando la Città). Sembra poi procedere spedito l’iter per realizzare una passerella su via Circonvallazione «che ricucirà in sicurezza per i pedoni e i futuri ospiti della casa per anziani la parte alta con la parte del bassa del paese». Seppur tutto sommato minore rispetto a quelle elencate, la passerella è un’opera simbolica di quel che è stato lo sviluppo di Canobbio nei trentadue anni con Lurati alle redini: nel 1988 non c’era nulla da ricucire, semplicemente perché la parte alta - in senso residenziale - di fatto non esisteva.