L'intervista

Il sindaco di Melide Angelo Geninazzi non si ripresenterà

Dopo dodici anni (sedici in Municipio), Geninazzi ha deciso di non cercare un nuovo mandato: «Giusto lasciare già solo per non cadere in dinamiche che ai tempi avevo criticato»
© Ti-Press / Massimo Piccoli
Nico Nonella
15.01.2024 06:00

Il sindaco di Melide Angelo Geninazzi ha deciso di non cercare un quarto mandato ad aprile: lo abbiamo intervistato. 

Le voci su un suo passo indietro, a Melide, si rincorrevano da tempo. Ora è ufficiale, alle prossime comunali non si ripresenterà…
«Dopo 16 anni di Municipio, di cui 12 da sindaco è giusto lasciare, già solo per non cadere in dinamiche che ai tempi avevo criticato alle amministrazioni precedenti. Al comune fa bene il rinnovamento, di idee e di energie, e a lungo termine sarà vincente. Ho vissuto un periodo straordinario, intenso, gratificante e stimolante. Difendere e lottare per il mio comune è stato un capitolo della mia vita che lascerò sempre in grassetto e ricorderò con piacere».

Che Melide ha trovato quando si è insediato e che Melide lascia?
«Nel 2012 era una Melide politica un po’ stanca da numerose promesse preelettorali, rivelatesi sistematicamente da marinaio. Forse è questo che allora aveva spinto i temerari cittadini a dare fiducia ad un 29enne. Oggi Melide è un comune diverso, anche se non tocca a me a tracciare bilanci. Sono però contento che la progettualità e gli oltre 15 milioni di investimenti siano stati accompagnati da finanze sane: non solo il moltiplicatore è stato ridotto in modo sensibile (-25% dall’inizio del’millennio) e il capitale proprio supera oggi gli 8 milioni di franchi, il massimo di sempre. Sono fiero di lasciare una realtà comunale più coraggiosa, pronta ad innovare, cambiare e migliorare. Lascio anche un comune in cui l’interesse politico non è più appannaggio di alcune cerchie ma coinvolge ampie fasce della popolazione».

Due referendum (il Piano regolatore del porto comunale e la riqualificazione del nucleo) in tre anni, a cui si aggiunge quello sul PR della Piazza nel 2013 (tutti vinti): Melide è un Comune litigioso o «politicamente vivace»?
«Politicamente vivace. Il referendum, oltre ad essere un diritto sacrosanto dei cittadini, è un’occasione imperdibile per i municipi di spiegare e illustrare lo spirito con cui viene affrontato un progetto o una direzione politica. Credo che a Melide abbiamo sempre colto questo lato costruttivo del dibattito. Una conferma di ciò è stata ad esempio la partecipazione al voto in occasione della votazione sul nucleo, 75%, spia di una comunità che si interessa del proprio bene comune».

Non le mancheranno queste scaramucce?
«Chi lo sa, forse un po’ sì (ride), sono sempre stati momenti molto intensi, anche emotivamente; ricordo ad esempio come gli oppositori alla riqualificazione del nucleo avevano esposto decine di lenzuola con slogan nei giorni prima della votazione. Durante i referendum, ma non solo, soffrivo la quantità di informazioni non corrette e fuorvianti che serpeggiavano tra la popolazione. Questo non mi mancherà».

Dopo 16 anni di Municipio, di cui 12 da sindaco è giusto lasciare, già solo per non cadere in dinamiche che ai tempi avevo criticato alle amministrazioni precedenti

La sua vittoria più bella e la sconfitta più bruciante?
«La netta approvazione della riqualificazione del nucleo è stato un momento forte, come pure lo è stato il sostegno e l’incoraggiamento di molte persone in questi anni da sindaco. Guidare un Comune a meno di trent’anni (ndr. era allora il sindaco più giovane del cantone) è possibile solo con il rispetto di colleghi e avversari, che non è mai mancato. A tutto il comune va il mio profondo sentimento di riconoscenza. Mi rammarico però del nuovo stop in relazione alla procedura per la realizzazione di una struttura per anziani, dovuto ad un ricorso promosso per meri interessi di parte».

Tre anni fa vi siete aggiudicati quattro seggi su cinque: è possibile ripetere questo exploit?
«Come gruppo l’ambizione è solo quella di far bene, e cogliere la fase preelettorale per coinvolgere, ascoltare e informare il più possibile su progetti, temi e necessità. Abbiamo sempre considerato le elezioni come premessa per potersi poi rimboccare le maniche e non come obiettivo fine a sé stesso. Credo che la popolazione ci abbia dato fiducia anche per questo motivo».

Parliamo di progetti: nel nucleo si sta lavorando; che cosa ne è invece del porto comunale, della grande area verde tra lido e campo di calcio e della riqualificazione delle rive del lago?
«Il nucleo procede nei tempi e nei costi previsti e ne siamo contentissimi. Sulla pianificazione del porto comunale pendono dei ricorsi e siamo in attesa di una decisione della prima istanza. La grande area verde è un progetto ormai maturo che occuperà da subito il prossimo Municipio mentre l’ultima spiaggetta da riqualificare è in attesa di una luce verde da parte dei proprietari del terreno. Confido che entro l’anno prossimo verrà realizzata. A breve invece il Municipio presenterà la riqualificazione di piazzetta Moretti, che diventerà bellissima».

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