Il sorriso si fa più radioso per i malati di Alzheimer

«Il segno tangibile di una società che non lascia indietro nessuno». Le parole pronunciate dal vicesindaco di Locarno Claudio Franscella ben si attagliano alla decisione dell’Ente autonomo che gestisce l’Istituto per anziani San Carlo di ristrutturare il reparto Alzheimer denominato «Spazio Sorriso». Dopo mesi di progettazione, il cantiere si è concluso e, giovedì, i rinnovati spazi al primo piano della casa per anziani cittadina sono stati ufficialmente inaugurati alla presenza, tra gli altri, del consigliere di Stato Raffaele De Rosa. «Il morbo di Alzheimer e le altre malattie che determinano un declino cognitivo sono tra le malattie più subdole. Ma la dignità delle persone che ne soffrono deve rimanere sempre al centro. La qualità di vita degli ospiti non potrà che trarre beneficio da questo rinnovato reparto il cui nome stesso indica qual è lo spirito che anima chi si prende cura di loro», ha rilevato il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità. Dipendenti che, sotto la guida della direttrice sanitaria Marianna Balerna, per quanto attiene all’intero istituto raggiungono il numero di 200, mentre gli ospiti sono attorno alle cento unità.
Benefici anche per il personale
Anche per il personale i lavori di ristrutturazione e di ampliamento rappresentano un salto di qualità per quanto attiene all’assistenza e alle cure prestate agli ospiti. Ospiti per i quali sono attualmente a disposizione otto posti letto. «Non sono molti - ha ammesso Mauro Pirlo, direttore dell’Istituto San Carlo - ma il loro valore è grande. Questo progetto, grazie al quale si sono ampliati gli spazi comuni migliorando la qualità generale del reparto, dimostra che il Ticino sa e vuole prendersi cura delle persone più fragili». Il valore dei lavori eseguiti con un investimento di 1,2 milioni di franchi assicurato dalla Città e dal Cantone, si riverbera all’intero istituto. Il valore aggiunto della ristrutturazione, progettata dall’architetto Fabrizio Gellera, è rappresentato dal nuovo giardino protetto ricavato sulla terrazza costruita ex novo. Una pergola posta sul lato verso montagna, ha spiegato l’architetto, si prefigge di ricreare un ambiente in cui gli ospiti possano ricordare i bei momenti della loro infanzia. La nuova terrazza che ospita il giardino ha anche consentito di creare uno spazio coperto al pianterreno dell’Istituto.
Si guarda in avanti
Tornando a quanto affermato dal direttore del San Carlo, secondo il quale il numero di posti letto del reparto Alzheimer può sembrare esiguo, va subito detto che in un prossimo futuro saranno decisamente di più. Non al San Carlo, ma nella nuova casa per anziani che dovrebbe sorgere all’interno del quartiere intergenerazionale previsto nel comparto ex Gas/ex Macello. Quartiere che, oltre alle infrastrutture del popolo dell’audiovisivo che la Città intende sviluppare, ospiterà anche un asilo nido e, appunto, la seconda casa per anziani comunale. Dovrebbe essere dotata di un centinaio di posti letto, una ventina dei quali riservata a persone affette da Alzheimer o da demenza senile. Se usiamo il condizionale è perché la procedura per la realizzazione del quartiere intergenerazionale è ancora nella sua fase iniziale. Di sicuro vi è però che lo stabile dell’ex Macello sarà conservato. E questo perché si tratta di un bene culturale meritevole di protezione. Potrebbe ospitare, questa l’ipotesi, un centro giovanile.
Se quella della nuova casa per anziani è musica del futuro, quella presente risuona con le note liete del rinnovato «Spazio sorriso». Un reparto che, come sottolineato da Franscella - che oltre alla carica di vicesindaco ricopre anche quella di presidente del consiglio direttivo dell’ente autonomo San Carlo - «è un luogo concepito per far sentire i suoi ospiti come persone ancora parte di un mondo che li accoglie e li protegge».