Il Ticino si candida a Switzerland Innovation

MANNO - È stata presentata questa mattina la candidatura ticinese della Fondazione Agire a Switzerland Innovation, una piattaforma che collega le università con le aziende innovative allo scopo di trasformare insieme i risultati della ricerca in prodotti e servizi commerciabili. Grazie alle eccellenze aziendali, universitarie e di ricerca presenti nel nostro cantone, la Fondazione Agire (FA) ha elaborato, basandosi sulle opportunità individuate dalle imprese in settori particolarmente promettenti, una candidatura associata all’Innovation park di Zurigo. Allo stato attuale dei lavori sono stati definiti, sulla base degli interessi espressi dalle aziende che si sono impegnate con una lettera d’intenti, i centri di competenza con i quali il Parco intende partire: scienze della vita, tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (ICT), Smart Civil Engineering e i Droni. In questo grande progetto sarà coinvolto anche il mondo delle startup in quanto rappresenta una ricca fonte di idee e di talenti per l’innovazione. L’obiettivo finale è la creazione di un parco tecnologico organizzato in centri di competenza e gestito dalla fondazione stessa con il supporto di un advisory board.
Switzerland Innovation (SI) è un’iniziativa non-profit, che secondo la Fondazione Agire, «creerà una spirale di opportunità per l’economia del Cantone e permetterà di alimentare nuovi circoli virtuosi quali l’interazione tra aziende e centri di ricerca, la crescita e la valorizzazione della collaborazione già esistente sull’asse Ticino-Zurigo (cominciata con l’adesione alla Greater Zurich Area) e lo sviluppo del concetto «Città Ticino» con l’abbattimento delle distanze e dei tempi di percorrenza all’interno del Cantone, come tra sud e nord delle Alpi». Durante la conferenza stampa è stato sottolineato che i due vertici dell’asse, Zurigo e Ticino, sono per quanto attiene all’innovazione le due realtà leader in Europa: il risultato emerso dal recente rapporto della Commissione Europea «Regional innovation scoreboard» afferma che, appunto, su 238 regioni trionfano queste due regioni.
La candidatura ticinese al Parco svizzero dell’innovazione (Switzerland innovation park) è un tassello fondamentale della strategia del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e punta su una politica del rinnovamento moderno con l’intento di incentivare la nascita e lo sviluppo di progetti innovativi. La preparazione della candidatura ticinese è stata demandata alla Fondazione Agire dal Consiglio di Stato. Lo Steering Committee, che ha elaborato il dossier di proposta, è composto da rappresentanti del Consiglio di FA, ovvero le università USI e SUPSI, dal Cantone e dalle maggiori associazioni economiche. Per la loro fama accademica saranno da subito parte integrante del Parco tecnologico i seguenti istituti: istituto di Ricerca in biomedicina (IRB), istituto dalle molle di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA), l’istituto oncologico di ricerca (IOR), il Cardiocentro Ticino, il Dipartimento tecnologie innovative SUPSI (DTI) e l’istituto di scienze computazionali dell’USI (ICS). Farà inoltre parte del progetto anche il Centro svizzero di calcolo scientifico (CSCS) legato al Politecnico federale di Zurigo, tra i primi cinque al mondo per potenza di calcolo dopo i super calcolatori americani e cinesi.
«In Ticino sono insediate e si sviluppano realtà di grande rilevanza sui mercati mondiali» evidenzia Lorenzo Ambrosini, Direttore della Fondazione, e aggiunge: «Basti pensare che è proprio qui che sono state realizzate alcune delle componenti utilizzate sul veicolo atterrato su Marte e che è stato sviluppato il vaccino per il virus Zika: il nostro cantone gode inoltre di un’ottima posizione per quanto attiene al criterio brevetti di livello mondiale». Dal canto suo il vice-presidente della Fondazione Stefano Rizzi ha sottolineato che il progetto è basato su «un approccio orientato al futuro, a uno sviluppo economico sostenibile e duraturo del nostro cantone, con la creazione di posti di lavoro di qualità».
Il Parco sarà organizzato in centri di competenza (CC) all’interno dei quali aziende e istituti di ricerca collaboreranno su temi definiti. I centri di competenza opereranno sul principio dell’indipendenza strategica, scientifica e finanziaria e, al loro interno, saranno liberi di organizzarsi secondo le loro esigenze. Per l’avvio dei centri di competenza, che si estenderanno all’intero territorio cantonale, sarà possibile attivare dei contributi pubblici a supporto di investimenti o costi di gestione con l’obiettivo di renderli autonomi finanziariamente nell’arco di 3-5 anni.