Il Tribunale boccia il beach volley ma il Comune ci ha già rinunciato

Quel progetto per realizzare un campo da beach volley così non va bene. Lo ha detto il Tribunale cantonale amministrativo (Tram) in merito al disegno presentato a Riva San Vitale e con il lido comunale come palcoscenico in cui concretizzare l’intento. E lo ha sentito bene il Municipio, che proprio alla luce delle reticenze incontrate dal progetto (ricorsi, ma anche una petizione del vicinato e spaccature in Consiglio comunale) ha deciso di fare un passo indietro e rinunciare, almeno per il momento, al campo da beach volley.
Pianificazione e rumori
Di quello che il Comune di Riva San Vitale desidera fare nel comparto del proprio lido comunale vi abbiamo raccontato più volte. Dall’ultima, a onor di cronaca, è però trascorso un po’ di tempo. Il motivo è presto spiegato: ricorsi. E quando accade che delle decisioni vengano impugnate, poi bisogna attendere le sentenze, e i tempi si dilatano.
In questo caso i ricorsi sono due, anzi le procedure sono due. Alla prima ha messo la parola fine il Tram con una sentenza pubblicata nelle scorse ore (ma il documento è del dicembre scorso). A tale autorità si erano rivolti due residenti a pochi passi dal lido (e dal prospettato futuro campo da beach volley), preoccupati dai rumori provocati dall’attività – definiti «ripetitivi, martellanti e psicologicamente devastanti» – e convinti altresì che le intenzioni del Municipio cozzassero con la pianificazione comunale.
Le loro censure sono state in parte accolte e in parte respinte. Al mittente sono tornate le critiche sollevate a livello pianificatorio: «Non appare segnatamente insostenibile far rientrare il controverso campo da beach volley nella nozione giuridica di natura indeterminata di superfici attrezzate per la pratica sportiva», prevista per quell’area dalla pianificazione comunale, scrive il Tram allineandosi a quanto concluso dal Consiglio di Stato. Sono invece state parzialmente sposate le reticenze a livello fonico. Non perché la perizia commissionata dal Comune concluda che il gioco del beach volley produca rumori eccessivi, ma perché tale perizia per il Tram «non ha considerato compiutamente il contesto del lido in cui si inserisce il nuovo campo da beach volley. Lo studio fonico ignora in particolare la presenza di spettatori-avventori che assisteranno alle partite, per i quali viene ricavata un’area di svago con ombrelloni fissi e spaccio bibite a fianco del campo, che pure genererà rumore». Inoltre, la perizia si basa su un utilizzo esclusivamente diurno del campo per un massimo di 6 ore, mentre il permesso rilasciato dal Municipio consente orari più estesi, di 12 ore al giorno. L’incarto, questa è la decisione del Tram, viene rispedito al Governo, affinché «dopo aver raccolto una nuova analisi fonica completa, interpellato la SPAAS e sentito le parti, si pronunci nuovamente».
Rinnovo in tre fasi
A che punto è ora la procedura? L’Esecutivo si è rivolto al Tribunale federale? Lo abbiamo chiesto al municipale Noris Guarisco che libera subito il campo dai dubbi: «Nessun ricorso ulteriore, anzi alla luce delle discussioni, anche in Consiglio comunale, abbiamo deciso di abbandonare, almeno per il momento, il progetto per il campo da beach volley e concentrarci su quella che inizialmente era pensata come la fase due del rinnovo del lido. La fase uno, che contemplava il beach volley, l’ampliamento della pergola del bar e la creazione di un’area svago nella zona sud è accantonata, ora la priorità è la rivalorizzazione delle rive lacustri. Fatto quello passeremo alla fase tre che prevede un concorso di idee per individuare un progetto di sistemazione globale del lido. In quell’ambito potrà eventualmente tornare d’attualità l’idea del beach volley».
La grande spiaggia
Anche il progetto per la rivitalizzazione delle rive però ha sollevato criticità. Ad oggi è fermo sul tavolo del Consiglio di Stato perché è stato inoltrato un ricorso contro la licenza edilizia rilasciata dal Municipio. L’intenzione è di creare una grande spiaggia, agevolando l’accesso al Ceresio.