Il turismo momò strizza l’occhio alla destagionalizzazione

Due mesi difficili, contraddistinti da un maltempo che ha tenuto lontano quasi ogni visitatore, non sono bastati per pregiudicare il 2024 turistico della nostra regione. Non sorprende quindi che durante l’assemblea dell’Organizzazione turistica regionale del Mendrisiotto e Basso Ceresio si sia parlato anche di destagionalizzazione.
A pronunciare questo termine che sta prendendo sempre più piede – se ne parla ad esempio in relazione allo sfruttamento non invernale dei comprensori sciistici confrontati con la carenza di neve – ieri è stato il presidente di Mendrisiotto Turismo Moreno Colombo. «I pernottamenti del 2024 confermano un andamento positivo, in continuità con l’anno precedente – ha spiegato nel saluto rivolto ai presenti nella sala del Consiglio comunale di Balerna –. Il numero si è mantenuto stabile, pur considerando che nei mesi centrali dell’anno i pernottamenti sono stati inferiori all’anno precedente a causa del meteo. Abbiamo invece registrato un numero stabile negli altri mesi, a tratti anche un leggero aumento. Questi dati confermano l’importanza di considerare la destagionalizzazione come un’opportunità da sondare e introdurre gradualmente per compensare stagioni e mercati che un tempo erano floridi».
Abitudini che cambiano
Tradotto in cifre, il 2024 di Mendrisiotto Turismo parla di 205.008 pernottamenti nella regione (l’anno prima erano stati 205.827). Un dato che mostra come la primavera piovosa e il maltempo estivo siano quindi stati compensati dagli arrivi negli altri mesi. Nel dettaglio, le presenze in alberghi, campeggi e ostelli sono leggermente diminuite, in aumento invece i soggiorni da privati (+ 9 mila circa). Una tendenza che «testimonia il cambiamento delle abitudini di viaggio e della diversificazione dell’offerta, anche per quanto concerne la nostra regione», ha sottolineato la direttrice Nadia Fontana-Lupi nella sua relazione. Il Mendrisiotto e Basso Ceresio si conferma una meta attrattiva, capace di intercettare un turismo sempre più diversificato, grazie alla qualità dell’offerta, alla varietà del territorio e a una promozione mirata, è stato spiegato. I tre principali mercati della regione, vale a dire i principali Paesi di provenienza dei turisti che scelgono il Mendrisiotto, sono la Svizzera, l’Italia e la Germania.
Sentieri e nuova sede
Il maltempo estivo non ha solo influenzato le scelte dei turisti, ma anche il lavoro dell’OTR. Perché a comandare, se così vogliamo dire, è sempre la natura. «Particolarmente significativa», ha spiegato la direttrice, è quindi stata l’attività della Squadra sentieri la quale ha effettuato ben 681 interventi per garantire la percorribilità e la sicurezza della rete escursionistica (220 di manutenzione ordinaria, gli altri straordinari). «In luglio gli eventi meteo hanno lasciato una profonda traccia del loro passaggio nella regione» e le priorità operative hanno dovuto essere adeguate. «Nonostante e grazie alla preziosa collaborazione della Protezione Civile è stato possibile intervenire su tutti i sentieri principali, garantendone la percorribilità», ha spiegato dal canto suo il responsabile della Squadra sentieri Martino Cattaneo.
Nel corso della serata è anche stato gettato lo sguardo verso il futuro. In particolare in relazione al tema della nuova sede dell’OTR. L’ente si trasferirà infatti a Capolago non appena il cantiere all’ex Osteria della Stazione sarà ultimato. Per poter iniziare i lavori nel quartiere mendrisiense era però prima indispensabile vendere la sede attuale di via Maspoli. Un’operazione che è avvenuta nei giorni scorsi, ha annunciato Colombo.