Sotto la lente

Il turismo monta in sella tra mountain bike e cavalli

Il settore, sempre più in espansione, nel 2026 punta su tre progetti di valorizzazione del territorio - Juri Clericetti: «La nostra strategia potrebbe in futuro aprirsi anche ad alcuni percorsi dedicati all’equitazione»
L’attività attira un numero crescente di appassionati nelle valli dell'Alto Ticino. © Shutterstock
Irene Solari
26.12.2025 22:30

Quella delle mountain bike è una pista che il turismo del Bellinzonese e Valli vuole usare come rampa di lancio per muoversi in sempre più direzioni. Riprova ne è l’occhio attento al settore dimostrato già solo in questi ultimi anni con la valorizzazione e la creazione di nuovi spazi pensati appositamente per la disciplina. Spazi e percorsi che, come vedremo più avanti, sono pronti anche ad intersecarsi con altre discipline e attività. Ad esempio l’escursionismo. Ma senza escludere neppure una futura apertura al mondo dei cavalli, come spiega Juri Clericetti, direttore dell’Organizzazione turistica regionale (OTR) Bellinzonese e Alto Ticino. Il tema delle MTB era già stato affrontato nel corso dell’assemblea OTR di inizio mese (cfr. il CdT dell’11 dicembre). E, infatti, in ottica 2026 i progetti nella nostra regione non mancano.

Respiro locale e internazionale

«Per il prossimo anno vogliamo muoverci su tre assi principali che rappresentano altrettanti progetti», spiega Clericetti. «Innanzitutto sul percorso Campra-Gorda-Nara che si collega ad altri due importanti segmenti». Uno di respiro più locale, la pista Black Wood Line (primo flow trail in Ticino), realizzata sempre nella zona del Nara. L’altro - il secondo progetto a cui si lavora - con un orizzonte d’Oltralpe: «Il 4-5 Passi Bike Gotthard, che permette al Campra-Gorda-Nara di immettersi in un percorso molto più ampio, grazie al quale si può fare tutto il giro in bici attorno al San Gottardo, aprendo così il nostro territorio a un collegamento molto interessante e a una fetta di mercato svizzera, oltre che internazionale». Il tutto offrendo «un’alternativa più attrattiva e di qualità al percorso 65 che attraversa attualmente la Leventina e la Valle di Blenio». A promuovere in qualità di capofila questi due percorsi, «con il sostegno attivo della nostra OTR», c’è l’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli, aggiunge Clericetti. Veniamo al terzo progetto in cantiere per il 2026 e spostiamoci in Leventina con lo Strada Alta Bike. «Si tratta di un ampliamento del Carì Bike, un percorso circolare poco sopra il nucleo, che con questo nuovo progetto vorremmo ampliare di molto». Il percorso in cantiere toccherà infatti diverse località nei Comuni di Quinto e Faido. «L’idea è quella di passare da Lurengo, Catto, Varenzo, Fiesso, Prato Leventina per poi risalire di nuovo a Carì». Ma non solo.

«Potenziale enorme»

«La nostra strategia - rileva Clericetti - in materia di fruizione dei sentieri non si limita all’escursionismo e al mondo delle mountain bike. In una prospettiva futura potrebbe infatti essere sviluppato un terzo segmento di utenza, quello legato alle attività equestri, già in parte presenti in Leventina e in Valle di Blenio, così come in Riviera e nel Bellinzonese. Naturalmente ci sono molte questioni da considerare a livello di sicurezza e manutenzione nell’unire segmenti diversi tra loro. Ma non lo escludiamo a priori, anzi. L’ippoturismo è un ambito ancora poco esplorato in Ticino ma è importantissimo e ha un potenziale enorme per la regione. Nella visione futura vanno sicuramente considerate delle alternative in tal senso».