Trasporti e disagi

Il viaggio «da incubo» dal Ticino a Losanna: «Il treno sembra un carro bestiame»

Un giovane luganese trasferitosi in Svizzera romanda per motivi di studio critica il servizio delle Ferrovie nei fine settimana: «Gente seduta a terra e nessuno spazio per i bagagli» – Le FFS: «Nei weekend molti passeggeri, utilizziamo treni supplementari in aggiunta a quelli regolari»
Michele Montanari
15.10.2025 11:00

Il viaggio in treno dal Ticino alla Svizzera interna sta diventando un incubo per gli studenti che nei weekend tornano a casa per incontrare amici e parenti. Un problema, quello del sovraffollamento dei convogli nei fine settimana, noto da tempo, tanto da aver spinto le FFS a sperimentare, nel febbraio del 2023, in concomitanza con il Rabadan di Bellinzona, un collegamento supplementare rivolto soprattutto ai giovani. Eppure, nonostante l’introduzione del treno a due piani in partenza domenica alle 19 da Locarno e diretto a Losanna, i disagi sembrano ancora molti.

A denunciare il problema è Stefano, 19enne di Lugano, che da un anno si è trasferito a Losanna per frequentare la Hospitality Business School (EHL). Il suo racconto è parecchio critico: «Nei fine settimana mi capita di tornare a casa per poi rientrare in Svizzera romanda la domenica sera. Come molti altri studenti e pendolari, pago un abbonamento generale FFS del valore di 3.260 franchi all’anno. Ma il servizio offerto non è assolutamente all’altezza di quanto ci si aspetterebbe da una ferrovia nazionale, né del prezzo pagato».

Stefano, per farci comprendere meglio la situazione, mostra una foto: un vagone affollato, diversi ragazzi seduti a terra e i bagagli lasciati nei corridoi, un po' dove capita.

«Sembrava un carro bestiame»

«Domenica 12 ottobre ho preso il treno delle 15:02 da Lugano verso Zurigo per poi proseguire verso Losanna. All’arrivo a Bellinzona, la situazione è degenerata: il treno era talmente pieno che molti passeggeri si sono ritrovati seduti a terra, schiacciati nei corridoi, con nessuno spazio per i bagagli. Era un ambiente caotico, scomodo e indegno di un Paese che si vanta della qualità del suo trasporto pubblico. Altro che “standard svizzero”, sembrava di viaggiare su un carro bestiame», afferma il giovane, affossando il servizio offerto dalle FFS.

Purtroppo, stando al racconto del 19enne, non si tratterebbe neppure di un caso isolato, ma di un «problema sistemico» che colpisce tanti suoi coetanei ticinesi, a cui vanno ad aggiungersi ulteriori disagi, come gli odori sgradevoli nei vagoni (Stefano parla esplicitamente di «puzza») e il rischio di litigare con altri passeggeri, la cui pazienza sembra ormai arrivata al limite. Il nostro interlocutore afferma di aver assistito più di una volta a liti per la disposizione caotica dei bagagli, spesso inasprite dalle differenze linguistiche (lui ammette di non conoscere la lingua tedesca e di essersi dovuto confrontare con svizzerotedeschi, senza capire granché).

Studenti ticinesi penalizzati?

Per Stefano, «i fine settimana sono diventati un incubo per chi si muove tra il Ticino e il resto della Svizzera. Ritardi, treni soppressi, coincidenze perse e collegamenti mal studiati, specialmente tra la Svizzera romanda e il Ticino. Per andare da Losanna a Lugano si è costretti a fare il giro da Zurigo o Lucerna, con tempi di percorrenza che sfiorano le 4 ore e mezza. È assurdo pensare che con lo stesso tempo da Lugano si arrivi a Roma».

Una situazione insostenibile, evidenzia il nostro interlocutore, che «penalizza i ticinesi e in particolare i giovani studenti fuori sede», perché durante il viaggio non si riuscirebbe neppure a studiare, in mezzo a quel trambusto.

D’accordo, ma il collegamento diretto a Losanna proposto dalle FFS proprio per gli studenti? Stefano parla di disagi ancora maggiori, in quanto la maggior parte dei passeggeri utilizzerebbe proprio quel treno per evitare scambi e ulteriori tempi di attesa.

Il giovane ticinese constata amareggiato: «È inaccettabile pagare cifre tanto elevate per un servizio così inefficiente e umiliante».

Le FFS: «Nei weekend offriamo treni supplementari»

Le Ferrovie, dicevamo, sono consapevoli del problema ed è per questo motivo che offrono collegamenti supplementari nei fine settimana. Contattato dal CdT, Patrick Walser, responsabile comunicazione Regione Sud, spiega: «Le FFS offrono una frequenza di semioraria da/verso il Ticino in direzione nord. In poche parole: ogni 30 minuti c’è un treno direzione nord, rispettivamente direzione sud. Siamo consapevoli che nei fine settimana (in particolare il sabato mattina in direzione nord-sud e la domenica pomeriggio in direzione sud-nord) i treni sono molto affollati. Per questo motivo, nei weekend utilizziamo treni supplementari in aggiunta a quelli regolari e, a seconda della situazione, rafforziamo i singoli treni o utilizziamo treni a due piani con la massima capacità».

Il portavoce delle FFS menziona i già citati «treni diretti dal Ticino alla Romandia e viceversa: domenica alle 19:00 da Locarno (19:21 da Bellinzona) a Losanna e sabato dall'aeroporto di Ginevra (05:44) a Locarno».

Walser aggiunge inoltre che «durante il periodo delle vacanze, com’era il caso il weekend scorso, ma anche ad esempio durante la Pasqua e le vacanze autunnali, aumentiamo il più possibile la capacità dei singoli treni, a seconda della situazione. La capacità dell'offerta viene monitorata costantemente. Se necessario, e tenendo conto delle risorse disponibili, l'offerta viene potenziata e vengono utilizzati treni supplementari per soddisfare le esigenze dei clienti. Nonostante queste misure, non possiamo escludere che in singoli casi o in caso di guasti si verifichino frequenze elevate su singoli treni e di questo intendiamo scusarci presso la nostra clientela».

Tornando alla foto delle gente seduta a terra e i vagoni sovraffollati, il responsabile comunicazione Regione Sud constata: «Il treno in oggetto di domenica 12 ottobre era un bipiano TLP in doppia composizione (ossia il treno più capiente di cui dispongono le FFS per il traffico a lunga percorrenza), per un totale di 1.364 posti a sedere: malauguratamente, considerato l’orario di partenza e la concomitanza delle vacanze autunnali oltre Gottardo, il treno si è riempito molto».