Socialità

Il Villaggio Alzheimer non convince la Città di Lugano

Preavviso sfavorevole del Municipio alla mozione del Movimento Ticino & Lavoro che chiede di creare uno spazio per «cambiare le modalità di cura» di una malattia in crescita - Secondo l’Esecutivo i servizi offerti rispondono alle esigenze di chi soffre di demenza e dei loro cari
L’incanto non svanisce. ©CdT/Archivio
Marco Ortelli
09.07.2021 21:39

«Lui non ha bisogno di una casa di riposo, ha bisogno di un motivo per vivere». Per introdurre il preavviso del Municipio di Lugano alla mozione del 22 marzo di Giovanni Albertini e Sara Beretta-Piccoli (Movimento Ticino & Lavoro) prendiamo in prestito una battuta tratta dal film Nebraska di Alexander Payne, che affronta il tema di chi viene colpito da Alzheimer e da demenza senile e dei loro famigliari quotidianamente confrontati con queste dinamiche.

Il preavviso del Municipio, cui dovrà seguire la decisione del Consiglio comunale, valuta con attenzione quanto chiesto da Albertini e Beretta-Piccoli. Alla luce dell’aumento di casi di demenza in Ticino negli ultimi 13 anni (+1.800) e all’allarme a livello nazionale lanciato dall’associazione Alzheimer Svizzera, i due esponenti di Movimento Ticino & Lavoro hanno proposto la creazione di un Villaggio Alzheimer Pubblico con annessi servizi sul modello di quelli esistenti in Canada e in Olanda, che prevedono un «sostanziale cambiamento delle modalità di cura». Da qui la richiesta puntuale al Municipio di individuare un terreno all’interno del Comune di Lugano e di organizzare un concorso pubblico.

«Il sostegno già c’è»

Per motivare il suo parere, il Municipio ha messo sul tavolo quanto svolto dal Comune e dal Cantone a favore delle persone colpite dalla malattia e dei loro famigliari. Nel 2019, ad esempio, il Dipartimento della Sanità e della Socialità ha istituito la «Piattaforma familiari curanti», il cui scopo è «valorizzare e sostenere la figura del familiare curante», che la Città promuove attivamente con la pubblicazione Lugano over 65. Guida ai servizi e partecipando alla Giornata Internazionale dei Familiari Curanti. A ciò si aggiungono i servizi operativi in Città, come quelli offerti dall’Ente Lugano Istituti Sociali con i reparti di demenza senile all’interno delle due case anziani Residenza Gemmo e Casa Serena. Senza dimenticare associazioni come SCuDo e l’Associazione Alzheimer Ticino, che a Lugano operano in favore della creazione di gruppi di incontro a misura di anziani e di sostegno ai familiari curanti. Non da ultimo c’è una questione finanziaria, se si pensa che nel villaggio canadese menzionato la retta mensile minima si attesta sui 7.400 dollari e anche le tariffe nei pochi altri Villaggi Alzheimer presenti nel mondo sono attualmente fuori dalla portata economica dei cittadini.

Un nuovo caso ogni 17 minuti

Secondo i dati forniti da Alzheimer Svizzera, sul territorio nazionale vi sarebbero 144.300 persone affette da demenza, con 30.910 nuovi casi ogni anno. Nel 2020 in Ticino sono state registrate 7.665 persone colpite da questa malattia. In generale, il 67% per cento dei casi riguarda donne. Ogni persona ammalata coinvolge da 1 a 3 familiari.