Il caso

Imerys, confermati i 25 licenziamenti

Bodio: nessuna marcia indietro da parte dei vertici dell'azienda – Le disdette partiranno lunedì prossimo – Delusi e dispiaciuti i sindacati
© CdT/Archivio
Alan Del Don
27.11.2024 16:28

Nulla da fare. Purtroppo: 25 erano e 25 restano. Come appreso dal Corriere del Ticino, la Imerys Graphite & Carbon Switzerland SA di Bodio non ha fatto nessuna marcia indietro riguardo ai licenziamenti ventilati una ventina di giorni fa. Il periodo di consultazione è scaduto oggi e, stando a quanto ci risulta, è stata comunicata alla Commissione del personale la brutta notizia. Le disdette partiranno lunedì prossimo, 2 dicembre. Ovviamente delusi e dispiaciuti anche i sindacati. L’anno scorso i vertici dell’azienda avevano ridotto i tagli, stavolta invece no. Come mai? Da nostre informazioni perché da una parte si vuole ottenere il lavoro ridotto per la parte produttiva e, dall’altra, in quanto occorre rispettare le richieste della casa madre per riuscire a far quadrare i conti.

I conti sotto la lente

Nell’ultimo biennio il fatturato si è dimezzato: dai 119 milioni del 2022 ai 93 del 2023 fino ai 61 che si stimano alla fine di quest’anno. All’origine della crisi, in particolare, c’è il mercato dell’automobile elettrica che arranca. Un mercato verso il quale la Imerys ha vieppiù rivolto le sue attenzioni negli ultimi anni riducendo l’impegno nel suo core business, la grafite. Questa è stata la principale critica formulata dai sindacati, ad esempio.

Correlati
L'auto elettrica frena, e a pagare sono gli operai
In due anni il fatturato della Imerys di Bodio è dimezzato e la direzione ha annunciato ulteriori licenziamenti dopo quelli del 2023 e 2018 – Il sindacalista e deputato Claudio Isabella: «Concentrarsi sull'automotive si può ritenere che sia stata una strategia sbagliata» – Nelle Tre Valli negli ultimi anni persi oltre 300 impieghi