Politica

Imposta di circolazione, due fronti contrapposti

PPD, Lega e UDC tirano dritto e sostengono l’iniziativa popolare democratica - Il PLR presenta domani in Gestione la sua controproposta: incassi plafonati a 96 milioni di franchi e con un sistema di calcolo che considera anche peso e potenza – Ci sarà l’appoggio di Verdi e PS?
©Gabriele Putzu

Da un lato c’è il fronte PPD-Lega-UDC, che compatto sostiene la proposta popolare democratica di plafonare l’imposta di circolazione a 80 milioni di franchi all’anno e di basarla su un sistema di calcolo che prevede una tassa base uguale per tutti e una ponderazione delle emissioni di CO2. Dall’altro lato, per ora, un fronte compatto ancora non c’è.

Tuttavia, PLR, PS e Verdi non hanno nascosto le loro perplessità e mentre il rapporto PPD-Lega-UDC è stato firmato la scorsa settimana da 8 commissari su 17, gli altri partiti stanno cercando un’intesa in grado di avere qualche chance di riuscita in Parlamento e, eventualmente in seconda battuta, anche alle urne. Il PPD ha infatti annunciato più volte che intende sottoporre la sua iniziativa al voto popolare.

Parola d’ordine: proporzionalità
Sul tavolo della Commissione gestione e finanze, proprio martedì, approderà una proposta liberale radicale che se dovesse incassare il sostegno di PS e Verdi diventerebbe rapporto di maggioranza. In buona sostanza, il relatore Bixio Caprara (PLR) propone anch’esso un abbassamento dell’imposta, ma più contenuto, e un sistema di calcolo che consideri sì le emissioni di CO2 come criterio principale, ma allo stesso tempo anche il peso e la potenza del veicolo. «È evidente che la proposta del PPD crea ingiustizie manifeste che vanno corrette ed è problematica almeno per due aspetti», osserva Caprara al CdT. «Primo: si tratta di un’imposta e non di una tassa. Le imposte di circolazione devono finanziare non solo le strade ma anche la mobilità. L’iniziativa mette a confronto la voce imposte (140 milioni) con la voce strade (110 milioni) e ritiene che 30 milioni si possano tagliare. Ma il resto della mobilità chi lo finanzia? Solo il trasporto pubblico costa 100 milioni all’anno. Secondo: in Ticino abbiamo imposte di circolazione molto elevate, tra le più alte rispetto al resto della Svizzera. È quindi giusto abbassarle, ma con giudizio, ossia nella misura tra il 10 e il 15%». Così facendo, gli incassi per lo Stato si aggirerebbero intorno ai 90-96 milioni di franchi, e non 80 come chiesto dall’iniziativa.

Ma anche la formula, secondo Caprara, rimane un punto aperto: «È evidente che l’uso delle strade dipende anche dal peso e dalla potenza di una vettura. Se oltre alle emissioni si considerano anche questi due aspetti si ottiene un risultato molto più proporzionato». E per il liberale radicale il punto centrale è proprio la proporzionalità, «soprattutto - sottolinea - quando si tratta di un’imposta». La controproposta liberale radicale verrà discussa martedì mattina in Gestione e potrebbe anche diventare un controprogetto all’iniziativa.

Qualche spiraglio c’è
Come detto, il rapporto del PLR dovrà però incassare il sostegno di socialisti ed ecologisti per arrivare in aula forte del sostegno della maggioranza commissionale. E alla sinistra dell’emiciclo le discussioni sono in corso. «Già prima dell’emergenza COVID-19 ero favorevole a una soluzione di compromesso, poi c’è stata l’accelerata del PPD. Per noi, come pure per il PS, l’imposta deve essere basata su una formula che introduca anche una ponderazione di peso e potenza e deve pure essere socialmente giusta: è ridicolo far pagare di più una Panda rispetto a una Tesla. È giusto che il fattore principale sia il livello delle emissioni di CO2, ma vanno considerati anche questi altri aspetti», afferma la deputata dei Verdi Samantha Bourgoin. «Ne discuteremo in Commissione: la proposta del PLR sembra riprendere quella del PS, che è l’unico modo per correggere la formula ipotizzata dal PPD. Proveremo a trovare un accordo».

Sulla necessità di raggiungere un compromesso in grado di reggere sia in Parlamento che in votazione popolare è d’accordo anche il capogruppo del PS Ivo Durisch, il quale aveva proposto la formula di calcolo poi integrata nella proposta del PLR. «Per noi i punti ancora aperti sono il montante e l’utilizzo di eventuali incassi superiori al costo delle strade». In ogni caso, conferma Durisch, le discussioni all’interno del PS sono in corso.

Equilibrio perfetto
Se la proposta liberale radicale dovesse riuscire a convincere PS e Verdi, in Parlamento (al netto delle assenze) potrebbero formarsi due fronti politici in perfetto equilibrio: PPD, Lega e UDC potrebbero contare su 41 voti, gli stessi di un’ipotetica alleanza PLR, PS e Verdi. Decisive sarebbero dunque le opposizioni.

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