Alluvione

In arrivo l'aiuto extra per l'Alta Vallemaggia

Il Consiglio federale ha deciso di stanziare un contributo straordinario per i comuni colpiti dal maltempo nell'estate del 2024 – Previsti in totale 17 milioni, una decina dei quali andrà a Cevio e Lavizzara – Gobbi soddisfatto a metà: «Torneremo alla carica per chiedere qualcosa in più»
© CdT/Gabriele Putzu
Martina Salvini
26.11.2025 19:51

Alla fine, la buona notizia è arrivata: da Berna dovrebbero arrivare circa 10 milioni di franchi aggiuntivi per la ricostruzione dell’Alta Vallemaggia. Il Consiglio federale ha infatti messo in consultazione (fino al 12 marzo) la proposta di stanziare un aiuto federale straordinario di 17 milioni, da suddividere tra le zone più duramente colpite dal maltempo nell’estate del 2024. I cantoni interessati saranno quindi Grigioni, Vallese e, appunto, Ticino. «Già nell’estate del 2024 - ricorda l’Esecutivo in una nota - il Consiglio federale aveva prospettato un sostegno finanziario rapido e sottoposto al Parlamento un annuncio ulteriore a complemento del preventivo 2025. Considerato il carico particolare sostenuto da singoli Comuni, soprattutto in Vallemaggia, il Consiglio federale aveva poi incaricato il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) di elaborare un progetto da porre in consultazione per un sostegno finanziario supplementare da parte della Confederazione». L’obiettivo del progetto presentato è «limitare a un livello accettabile il carico finanziario di questi Comuni a seguito dei danni eccezionali subiti». Anche perché, come viene evidenziato nel rapporto esplicativo, «i centri che hanno registrato i maggiori danni vengono definiti sulla base del carico netto per abitante e sono quelli il cui carico pro capite per le spese di ripristino delle infrastrutture pubbliche supera i 1.500 franchi». Ebbene, in base ai dati fatti pervenire all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), in totale sono otto i Comuni che superano il carico pro-capite sostenibile fissato a 1.500 franchi. Oltre a Cevio e Lavizzara, nell’elenco figurano anche i due Comuni grigionesi di Lostallo e Soazza, e i quattro Comuni vallesani di Anniviers, Binn, Evolène e Grengiols. In particolare, si legge, «per il Comune di Lavizzara, «il carico per abitante ammonta a 37.484 franchi». Tuttavia, è anche possibile che in un secondo momento si aggiungano altri centri, le cui spese di ripristino non sono ancora note.

Come funziona

Ma come funzionerà concretamente? Secondo quanto spiegato dal Consiglio federale, la Confederazione coprirà il 50% delle spese residue dopo la deduzione delle indennità ordinarie, delle prestazioni assicurative, delle donazioni e degli altri contributi. Il contributo di Berna - viene però chiarito - è subordinato al fatto che anche i Cantoni partecipino con un importo equivalente. Nel computo, viene poi spiegato, sono incluse le spese effettive sostenute dal Comune per la riparazione delle infrastrutture pubbliche. Ma, attenzione: «Vengono sovvenzionate solo le prestazioni destinate a ripristinare il più possibile lo stato anteriore all’evento». Ciò significa che, «se attraverso le misure di ripristino si raggiunge uno standard più elevato rispetto a quello anteriore all’evento, la parte di lavori corrispondente deve essere dichiarata quale non imputabile». Le richieste di sostegno dovranno essere presentate all’UFAM entro il 31 dicembre del 2030.

Il Ticino non vuole mollare

Dei 17 milioni di franchi che il Consiglio federale prevede di stanziare, al momento una decina è destinata a Cevio e Lavizzara, due a Lostallo e Soazza e uno ai quattro centri vallesani. Quattro milioni, invece, sono contabilizzati come «riserva». Si dice però soddisfatto a metà il presidente del Consiglio di Stato ticinese Norman Gobbi: «Il Ticino, va ricordato, aveva chiesto un aiuto straordinario di 17 milioni. Invece, forse arriveremo ad incassarne una dozzina», premette. Qualche milione in meno di quanto avrebbe voluto il nostro cantone. «Anche Vallese e Grigioni avevano chiesto di più, ma non sono stati accontentati. Da un lato, rilevo che il Consiglio federale perlomeno è entrato in materia, e questo è già positivo. Dopodiché, durante la consultazione, avremo modo di ribadire le nostre ragioni». Insomma, il Governo ticinese non intende mollare la presa: «Torneremo a chiedere di poter ottenere qualcosa in più». Ma non è tutto, perché il presidente dell’Esecutivo punta anche il dito sulle tempistiche di Berna. «Mi permetto di far notare che questa decisione sarebbe potuta arrivare anche un po’ prima, senza farci aspettare quasi un anno e mezzo». Positiva si dice anche la sindaca di Cevio, Wanda Dadò: «Finalmente abbiamo ottenuto una risposta, che accoglie – seppure solo in parte – la nostra richiesta. Nei prossimi mesi, sfrutteremo la consultazione per ribadire le nostre osservazioni, sperando di poter ottenere un importo maggiore». Il passo di Berna, in tutti i casi, è accolto con favore da Dadò: «La Confederazione ha comunque mostrato di fare un passo nella nostra direzione. In più, il Cantone sappiamo che sarà al nostro fianco nel caso in cui dovessero esserci ulteriori costi». 

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