In autunno i primi lavori sulla Statale 34 del Lago Maggiore

LOCARNO - Sono interventi attesi dalle due parti del confine quelli di messa in sicurezza della Strada statale 34 del Lago Maggiore, ancora negli ultimi anni teatro di frane e scoscendimenti che, oltre a non pochi disagi al traffico, hanno anche causato delle vittime. Fra qualche mese, finalmente, si dovrebbe passare dalla teoria alla pratica. Lo si è annunciato a Locarno in occasione di un incontro informativo organizzato dalla Regio Insubrica, che ha riunito attorno ad un tavolo i referenti italiani che stanno pianificando i lavori e i rappresentanti degli enti interessati sul versante svizzero. Subito rientrato l’allarme lanciato nei giorni scorsi, quando qualcuno aveva parlato di un blocco totale e quasi immediato dell’importante arteria internazionale. In realtà i lavori - di pulizia dei pendii e di disgaggio - saranno avviati in autunno (presumibilmente già da ottobre) e non dovrebbero provocare troppi disagi a coloro che transiteranno sulla strada rivierasca. Probabilmente il traffico potrebbe, in alcuni momenti, essere convogliato su una sola corsia e non si escludono eventuali chiusure, ma limitate e temporanee. Il discorso potrebbe cambiare nel 2020, quando inizieranno invece i cantieri per la realizzazione delle due gallerie paramassi progettate dall’ANAS, entrambe sul territorio del Comune di Cannobio. Si comincerà con la costruzione di quella in direzione di Cannero, dove cadde una grossa frana nel 2017. Il traforo sarà lungo circa 250 metri. Successivamente sarà la volta del tunnel situato appena dopo il confine con la Svizzera, poco prima della località di San Bartolomeo. Quest’ultimo misurerà 150 metri. Per l’intera operazione (lavori di pulizia e messa a punto e realizzazione delle gallerie) lo Stato italiano ha già stanziato un credito di 60 milioni di euro.
La riunione di Locarno è stata voluta per illustrare gli obiettivi programmatici e per raccogliere le esigenze in fatto di mobilità di tutti gli enti interessati. Da oggi all’inizio dei lavori sarà poi stilato un piano di emergenza che conterrà tutte le alternative (e i relativi costi) nel caso in cui i cantieri dovessero avere conseguenze determinanti sulla viabilità. A tal proposito è stato costituito un gruppo di lavoro ad hoc nell’ambito del tavolo tecnico sulla mobilità della Regio Insubrica.