Polizia

In cerca di una legge al passo con i tempi

Lanciata la consultazione per una revisione totale della base legale sulla Polizia - Norman Gobbi: «Abbiamo bisogno di strumenti legislativi adeguati per garantire la sicurezza in Ticino» - Il nuovo testo, però, non riguarda il progetto sulla Polizia unica
©Gabriele Putzu
06.07.2022 19:45

«La legge attuale sulla polizia è in vigore da oltre 30 anni, da quando c’era ancora il muro di Berlino». È con questa frase che Norman Gobbi ha lanciato la procedura di consultazione sulla revisione totale della legge e del regolamento sulla Polizia, presentata oggi in conferenza stampa a Bellinzona. Il direttore del Dipartimento delle istituzioni ha sottolineato così il bisogno di adottare, attraverso una revisione totale di quella presente, una base legale che sia «completa, solida e aggiornata». L’obiettivo essenziale è dunque di rendere il testo legislativo più chiaro e leggibile, sia per le Polizie comunali e cantonale, sia per i cittadini, in modo che quest’ultimi riconoscano il perimetro d’azione delle forze dell’ordine. Ma non solo: la legge dovrà pure rispondere alle nuove sfide apparse negli ultimi tre decenni e a quelle future.

La revisione della legge, è stato ricordato in conferenza stampa, è iniziata con una consultazione interna alla Polizia cantonale e proseguirà con un’altra procedura di consultazione più ampia, la quale si protrarrà fino al 30 settembre. Quest’ultima, ha evidenziato Gobbi, ha lo scopo di recepire eventuali critiche e di valutare possibili modifiche e miglioramenti prima di portare il testo finale all’attenzione del Parlamento.

Il risultato di un lungo lavoro
Il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha fatto alcune precisazioni importanti sul progetto di riforma. «La nuova legge sulla Polizia non ha nulla a che fare con il futuro assetto di quest’ultima. Infatti, essa non vincola in alcun modo la struttura della futura Polizia ticinese» ha affermato, sottolineando il fatto che la revisione mira a elaborare una legge che possa durare nel tempo e possa adattarsi ai futuri modelli di organizzazione. Altrimenti detto: la revisione della legge non è legata al progetto della Polizia unica ticinese. Il comandante ha poi ribadito che il disegno di legge è il frutto di un lavoro durato dieci anni, conforme alle tendenze osservate in altri cantoni; esso ha 81 articoli e raccoglie un messaggio di 130 pagine. Invece, il regolamento è composto da 72 articoli e comprende anche un rapporto esplicativo di 21 pagine.

«È stato un lavoro articolato e sviluppato in un lungo lasso di tempo» ha ribadito il capitano Elia Arrigoni, responsabile dei Servizi Generali della Polizia cantonale. «Gruppi di lavoro interni, composti da operativi e giuristi, hanno collaborato con esterni e specialisti – ha aggiunto – ma anche con la popolazione, che ha fornito spunti significativi per rendere più comprensibile la nuova legge». Riassumendo, le principali novità sono cinque: la definizione chiara e univoca dei principi generali che definiscono l’azione di polizia; la suddivisione fra le competenze della Polizia cantonale e di tutte le polizie; l’aggiornamento dell’organizzazione della Polizia cantonale (rendendola più flessibile); l’inserimento delle norme fondamentali a garanzia del principio di legalità e infine l’illustrazione più precisa delle misure coercitive. Tuttavia, non sono ancora stati forniti ulteriori dettagli su cosa effettivamente cambierà per i cittadini e le cittadine; la ragione principale, hanno spiegato le autorità, è che la consultazione lascia ampio spazio al dialogo e, perciò, alla possibilità di cambiare il contenuto della futura legge e del suo regolamento.