«In città anche l’arte dà fastidio»

«Si dice che un’immagine valga più di mille parole, ma a Lugano ormai anche l’arte dà fastidio». Questo il titolo di un’interrogazione presentata al Municipio targata La Sinistra (prima firmataria Nina Pusterla) in merito all’apparizione, negli scorsi giorni, di un graffito anti-Israele su una cabina del gas appartenente alla rete AIL che ha portato scompiglio. Di contro, sul suo profilo Facebook il municipale Lorenzo Quadri ha denunciato l’opera rilevando che «non credo che un ente pubblico possa tollerare su una sua proprietà un graffito del genere, che attacca e calunnia la neutralità elvetica. Questa non è ‘libertà di espressione’, ma un atto di vandalismo». L’immediato intervento di cancellazione da parte di AIL (il messaggio sui social è del 29 luglio e l’azione di AIL del 30) ha creato ancora più trambusto, portando il gruppo firmatario a scagliarsi direttamente contro Quadri, definendo l’intervento «fuori luogo e mal calibrato» e un municipale che «parla fingendo di dimenticare il suo ruolo pubblico».
I consiglieri comunali hanno voluto, mediante l’interrogazione, far luce sulle «ragioni che hanno spinto AIL SA a intervenire così rapidamente nella cancellazione del graffito di denuncia delle atrocità della guerra di Israele contro la popolazione civile palestinese». Inoltre, si chiedono se l’azione della società partecipata sia coerente con l’adesione della Città all’iniziativa lanciata da Ginevra e Losanna e diretta al Consiglio federale per una presa di posizione sulla crisi umanitaria, come pure se sia coerente con la presenza della street art a Lugano, sottolineando che si tratta ormai di un’attrazione turistica.