Cadempino

«In Svizzera sono stato il sindaco più fortunato»

Marco Lehner lascia dopo 37 anni di politica e 21 alla guida del Comune - Da ex poliziotto dice con ironia di aver dato retta al comandante Cocchi: «È il momento di andare in letargo, ma è anche il tempo di pensare un po’ a me stesso dopo una vita dedicata agli altri»
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John Robbiani
11.01.2021 20:30

Trentasette anni di politica comunale. Otto in Consiglio comunale. Otto in Municipio (di cui 2 come vicesindaco) e poi 21 come sindaco. Marco Lehner ha deciso di chiudere questo lungo capitolo. «Ho capito che, dopo una vita passata al servizio degli altri, è giunto il momento di pensare un po’ a me stesso». E da ex poliziotto, con un po’ di ironia, aggiunge: «Ho dato retta al mio ex comandante (Matteo Cocchi, ndr) e deciso di andare in letargo».

Una banca più che un Comune

Il curriculum politico di Lehner è qualcosa che in Ticino pochi sindaci possono vantare. Ventuno anni, dicevamo. È stato il timoniere del Comune più ricco del cantone, tanto che se si diceva «Cadempino» ai più veniva in mente l’immagine di Paperon de’ Paperoni. Per anni è stato il terzo Comune con il gettito pro capite più alto della Svizzera (dopo Zugo e Glattbrugg). Con così tanta liquidità a disposizione che a un certo punto si decise di prendere il cash che giaceva immobile sui conti correnti per rimborsare i debiti bancari. Cadempino, più che un Comune, era una banca. «Le entrate maggiori - ci spiega Lehner - arrivavano da Gucci», che aveva portato a Cadempino una delle sedi centrali europee del celebre marchio della moda. «Come si diceva - continua il sindaco - eravamo il terzo Comune più ricco del Paese, e io ho sempre detto di essere il sindaco più fortunato della Svizzera».

Il più grande successo

Gettito fiscale che ha permesso al Comune di investire molto. Il nuovo asilo, il Centro Eventi, la valorizzazione di via Ronchetto, l’acquisto del Palamondo, l’autosilo vicino alle scuole. E - l’anno scorso - il nuovo centro civico (in realtà un vero e proprio quartiere che ha reso molto più bella l’intera zona). È una di queste, chiediamo a Lehner, l’opera di cui va più fiero? «In realtà - ci spiega - il mio più grande successo è stato riuscire a far sì che la politica in Comune restasse tranquilla. Essere riuscito a lavorare con tutti ed essere stato il sindaco di tutti. Io da giovane facevo canottaggio (due titoli svizzeri in bacheca tra l’altro, ndr). Questo mi ha insegnato l’importanza di remare tutti assieme e nella stessa direzione. Un concetto che mi ha molto aiutato in politica».

Un rimpianto

E un rimpianto? «Non essere riusciti a ottenere l’allacciamento allo svincolo autostradale, che sgraverebbe Cadempino dal transito dei camion diretti alla zona industriale. Una richiesta che portiamo avanti da 20 anni».

«Non faccio come Schettino»

Ma parliamo un po’ di Cadempino, dove Lehner è nato e cresciuto («E spero anche di morirci», ci dice). Si diceva prima dell’enorme gettito fiscale di cui poteva beneficiare. Ma da un po’ di tempo - con la partenza di Gucci - non è più così. «Però che non si creda - sottolinea Lehner - che io stia facendo come capitan Schettino. Non abbandono certo la barca, anche perché non sta per nulla affondando. Cadempino è un Comune solido, tra i 10 più forti del cantone. E senza debiti». E la politica? Senza Lehner il PPD riuscirà a difendere il sindacato? «Oggi - ci spiega - la politica è fatta di persone. E se la popolazione sceglierà la persona giusta sono certo che il PPD potrà continuare a fare la sua parte».

Il potenziale della periferia

E che Cadempino vede in futuro? In pochi decenni il paese è cambiato radicalmente. Era un «paesello» negli anni Cinquanta. Poi è sempre più diventato periferia e zona urbana (con i suoi pregi e i suoi difetti, per esempio il rischio di diventare un comune-dormitorio). «Sono convinto che possa diventare una specie di polo, di centro, a 4 minuti da Lugano. Lo dico tenendo a mente l’esempio di Zurigo, che si è sviluppata in periferia. Avendo noi comprato diversi terreni in zone strategiche siamo certi che, con una buona pianificazione, Cadempino riuscirà nei prossimi anni ad imporsi in questo senso».