Confine

In taxi da Milano a Como senza pagare: nei guai due ragazzine ticinesi

Una volta arrivate a destinazione, la 14enne e la 15enne, residenti a Savosa e Pregassona, hanno cercato di fuggire: una è stata denunciata per oltraggio a Pubblico Ufficiale
©Polizia di Stato
Red. Online
05.11.2025 11:56

Guai oltre confine per due ragazzine ticinesi, di 14 e 15 anni, residenti nel Luganese, una a Savosa e l’altra a Pregassona. Verso le 4 della scorsa notte, le due giovani cittadine svizzere hanno chiamato un tassista milanese per farsi accompagnare dal Capoluogo lombardo fino a Como, quando, una volta arrivate a destinazione, hanno aperto le portiere del veicolo per poi darsi alla fuga senza pagare la corsa. 

Il tassista ha subito chiamato il 112, segnalando ai poliziotti giunti sul posto l’insolvenza delle due minori, una volta fermatosi in via Pasquale Paoli a Como.

Raccolte le precise descrizioni fornite dal tassista, le volanti hanno rintracciato le giovani poco distante. Una volta fermate dai poliziotti e portate in Questura, una delle due, la 15enne, si è resa protagonista di atti ostili e offensivi nei confronti degli agenti durante la sua permanenza negli uffici di polizia. La giovane è quindi stata denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano, per oltraggio a Pubblico Ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Al termine delle verbalizzazioni e dopo aver saldato la corsa al tassista, le due ragazzine sono state riaffidate ai loro genitori.

Le due ticinesi non sono state le sole minorenni finite nei guai nelle scorse ore a Como. Nel pomeriggio di ieri, una volante della Polizia di Stato si è recata al supermercato di piazza Matteotti, in quanto l’addetto alla vigilanza interna aveva bloccato due 14enni pizzicate a rubare della merce, tentando poi di uscire dalle casse.

I due giovani, entrambi incensurati, uno di origini catanesi e l’altro residente a Milano, sono stati portati in Questura per le verbalizzazioni e, dopo essere stati denunciati per tentato furto in concorso, sono stati successivamente affidati ai rispettivi genitori.