Pigioni

In Ticino esplodono i prezzi sugli annunci immobiliari

Il costo degli affitti richiesto dai locatori è aumentato dell'8,4% nel 2022: è la quota più elevata di tutta la Svizzera — L'Associazione a difesa degli inquilini: «C'è una tendenza al rialzo» — I proprietari: «I dati riguardano solo il 2% del mercato»
©Chiara Zocchetti
Luca Faranda
04.01.2023 22:00

Gli affitti e i prezzi degli immobili residenziali pubblicati sugli annunci sono tornati a salire con forza alla fine dell’anno appena concluso, in particolare in Ticino. L’aumento in tutta la Svizzera, per l’intero 2022, si attesta al 4,3%. A Sud delle Alpi, che registra l’incremento maggiore di tutte le regioni elvetiche, è addirittura dell’8,4%. Secondo lo Swiss Real Estate Offer Index, pubblicato dalla società di consulenza immobiliare IAZI e dal gruppo SMG Swiss Marketplace (che comprende il portale Immoscout24), a dicembre i prezzi richiesti dai locatori sono aumentati in media dell’1,1% rispetto al mese precedente. In Ticino sono invece cresciuti dell’1,6%. Alla fine di dicembre i prezzi delle pigioni presenti sugli annunci sono aumentati in modo particolarmente marcato - ma non in misura elevata come in Ticino - anche nella zona di Zurigo, con un incremento del 6,1%. Progressioni meno marcate sono invece state registrate nella regione del Lemano (+3,8%), nella Svizzera orientale (+3,2%), nel Mittelland (+2,7%) e nella Svizzera nordoccidentale (+2,3%).

«L’ennesimo aumento»

«Si tratta dell’ennesimo aumento che conferma quanto abbiamo sempre detto e per il quale nessuno ci prende abbastanza sul serio. Gli affitti sono aumentati negli anni passati e continuano a progredire. E al momento non si vedono segnali che indichino un miglioramento», spiega Adriano Venuti, presidente della Sezione della Svizzera italiana dell’Associazione Svizzera Inquilini (ASI/SSI) e vicepresidente del PS. «L’inquilino è la parte debole di questo sistema e l’incremento delle pigioni è una delle preoccupazioni maggiori: l’appello che faccio è di contestare ogni aumento, se si pensa di non essere trattati in maniera equa». I dati pubblicati dallo Swiss Real Estate Offer Index, tuttavia, non rappresentano un aumento generalizzato degli affitti. «Ma si tratta di un dato molto indicativo», sottolinea Venuti. «Non siamo sorpresi dal fatto che i prezzi richiesti siano aumentati, ma siamo un po’ sorpresi da quanto siano cresciuti nel 2022. Noi, come associazione, abbiamo sempre denunciato questa tendenza al rialzo e se si vanno a confrontare i dati dell’Ufficio federale di statistica (UST), si conferma questo andamento preoccupante». A inizio dicembre, l’Associazione Svizzera Inquilini, sulla base di alcuni dati presentati dall’UST, aveva criticato che dal 2005 gli affitti sono aumentati di oltre il 22%, a fronte di una crescita generale dei prezzi che è rimasta sotto il 7%. Quest’anno, sottolinea Venuti, «i prezzi più elevati sono dovuti all’inflazione e all’aumento dei tassi ipotecari. Ma anche in passato gli affitti si sono alzati. Il risultato è semplice: gli incrementi sono anche dovuti alla speculazione. Ai proprietari dico semplicemente di non approfittare della situazione, perché ciò avviene sulle spalle di altre persone e delle famiglie».

Il 99% non viene toccato

Un’accusa che viene rispedita al mittente da Alberto Montorfani, segretario della sezione ticinese dell’Associazione dei professionisti dell’immobiliare (SVIT). «In realtà aumentano i prezzi degli appartamenti offerti in locazione: ovvero quelli pubblicati sui portali internet o sui giornali, che sono meno del 2% del totale. Trovo che si faccia sempre una gran confusione, come se stessero per aumentare le pigioni di tutti. Ma il 99% degli inquilini è protetto dalla legge e non può vedersi aumentare l’affitto. Usare queste informazioni, che riguardano il 2% del mercato, per far credere che ci sia un rincaro generalizzato delle pigioni è una manipolazione della realtà». Ma come si spiega questo aumento? «Il Ticino - spiega Montorfani - è una regione relativamente piccola e dunque le variazioni hanno un effetto maggiore rispetto al resto della Svizzera. L’entrata sul mercato di un grande edificio con 20 o 30 appartamenti nuovi, con pigioni più elevate, ha un effetto molto importante sulla media. Inoltre, i costi di costruzione e risanamento degli appartamenti - con l’aumento dei prezzi delle materie prime - sono più elevati di prima. I proprietari cercano di rientrare nei costi aumentando le loro aspettative sulle pigioni. Ma siccome lo sfitto in Ticino è molto alto, circa 7.000 appartamenti, tanti inquilini alla firma del contratto ottengono condizioni migliori rispetto a quanto pubblicato», sottolinea il segretario della SVIT, secondo cui «perdere un inquilino è facile, ma trovarlo non lo è più così tanto».