In Ticino un’offensiva a favore dei prodotti locali

Occorre fare di più, in Ticino, per valorizzare i prodotti gastronomici nostrani e, di riflesso, l’agricoltura locale. Per fare ciò un gruppo di 19 deputati (rappresentanti di Centro, PS, Verdi, Lega, PLR e UDC) hanno depositato in queste ore un pacchetto di quattro atti parlamentari – tre iniziative e una mozione – volti a valorizzare i prodotti regionali e preservare le competenze agroalimentari all’interno del nostro territorio.
Come si legge nella premessa degli atti parlamentari (primo firmatario il deputato del Centro, Alessandro Corti), in un momento in cui «l’agricoltura locale è sottoposta a una forte pressione a causa delle condizioni favorevoli all’importazione e del fenomeno del turismo degli acquisti (...) è essenziale adottare misure concrete per garantire sbocchi di mercato ai prodotti regionali e preservare le competenze agroalimentari all’interno del territorio».
Un ruolo centrale per questa azione dovrebbero svolgerlo, come vedremo, le mense pubbliche e parapubbliche, come quelle presenti negli ospedali, nelle case per anziani e, ovviamente, nelle scuole. In tal senso, si legge ancora negli atti parlamentari, «negli ultimi anni, il Progetto Mensa del CCAT (Centro di Competenze Agroalimentari Ticino) ha rappresentato un’iniziativa significativa per incentivare l’uso di prodotti locali nelle mense pubbliche». Tuttavia, viene aggiunto, «dopo quasi 6 anni, la sua applicazione non è ancora estesa su tutte le strutture cantonali (si stima circa un terzo del totale) e non garantisce quindi un impatto massiccio su larga scala». Detto altrimenti: «L’attuale quadro normativo e le direttive esistenti non prevedono misure vincolanti per rendere strutturale, o comunque più diffuso, l’utilizzo dei prodotti ticinesi nelle mense pubbliche e parapubbliche». Ed è proprio ciò che si intende fare, appunto, tramite le tre iniziative e la mozione presentate in queste ore dai 19 deputati.
Le proposte concrete
Vediamo dunque, più nel dettaglio, quali sono le proposte avanzate, partendo dalle tre iniziative parlamentari.
In prima battuta, si chiede di modificare la legge sull’agricoltura per inserirvi «un chiaro riferimento al ruolo delle mense pubbliche e parapubbliche nella promozione dei prodotti agricoli locali». Ciò, essenzialmente, per mettere nero su bianco nella legge la promozione dei prodotti locali «nell’offerta della ristorazione collettiva pubblica».
In secondo luogo, si chiede di intervenire su tutta la legislazione scolastica cantonale (dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole medie superiori) per assicurare che la refezione «promuova attivamente un’alimentazione sostenibile e orientata alla valorizzazione dei prodotti agricoli locali». E, quindi, per rendere «strutturale l’offerta di pasti basati su prodotti ticinesi». La terza iniziativa, poi, mira a modificare la legge sulle commesse pubbliche per favorire l’introduzione di criteri preferenziali per l’acquisto di prodotti locali nelle procedure di aggiudicazione relative a forniture alimentari destinate a enti sussidiati.
La mozione, infine, chiede al Consiglio di Stato di fare quattro cose: adattare le direttive delle mense di enti sussidiati affinché valorizzino i prodotti locali; promuovere maggiormente il progetto Mensa del CCAT e renderlo obbligatorio per le mense di enti sussidiati; sviluppare un programma educativo sulla cultura gastronomica ticinese nelle mense; prevedere un monitoraggio annuale della quota di prodotti locali acquistati dalle strutture pubbliche e parapubbliche.