Tecnologie

Intelligenza artificiale e formazione: SUPSI e LifeLike lavorano insieme

La collaborazione ha come obiettivo il miglioramento delle competenze dei manager
Red. Online
13.04.2022 15:38

L’Istituto sistemi informativi e networking (ISIN) della SUPSI, l’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale USI-SUPSI e l’azienda ticinese LifeLike Interaction hanno collaborato alla realizzazione del progetto Innosuisse «Boosting the SkillGym User Experience with Advanced Natural Language Understanding» (Boost) per il miglioramento delle competenze dei manager tramite applicazioni di intelligenza artificiale. Diverse soluzioni proposte sono già impiegate in aziende e istituzioni a livello locale e internazionale. Per il prossimo futuro si prevedono inoltre implementazioni inerenti l’ambito terapeutico.

 Il Dipartimento tecnologie innovative della (SUPSI e l’azienda ticinese LifeLike Interaction collaborano da diversi anni allo sviluppo di simulatori di comunicazione in ambito educativo e medico. Recentemente si è concluso il progetto denominato «Boost», realizzato in collaborazione tra l’Istituto sistemi informativi e networking (ISIN) della SUPSI , l’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale USI-SUPSI e l’azienda LifeLike Interaction per il potenziamento di SkillGym, una piattaforma di training per manager e professionisti.

 Sviluppata dall’azienda ticinese LifeLike Interaction, SkillGym è una piattaforma di giochi di ruolo digitali per sviluppare, misurare e migliorare le capacità di conversazione e le soft skill tramite sistemi di intelligenza artificiale, video interattivi, realtà aumentata e smart metrics. Nel 2021 ha vinto il premio Global Edtech Startup Award (GESA), il più importante riconoscimento mondiale nell’ambito Edtech.

 Il progetto Boost, finanziato dall’Agenzia svizzera per l’innovazione (Innosuisse), ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’esperienza utente di SkillGym tramite lo sviluppo e l’utilizzo di tecniche all’avanguardia per la comprensione del linguaggio naturale (NLU, Natural Language Understanding). Il prototipo realizzato da SUPSI e LifeLike nell’ambito del progetto, potenzia ulteriormente lo strumento formativo già in uso presso molteplici aziende e istituzioni a livello locale e internazionale in più di venti paesi, con cui oltre trecentomila professionisti che operano in diversi settori, quali finanza, politica, telecomunicazioni, automotive e sanità allenano ogni settimana le proprie skill attraverso l’esperienza di role play digitali interattivi.

 Nei prossimi mesi SUPSI e LifeLike lavoreranno insieme per compiere un ulteriore passo: analizzare, attraverso test psicologici e risonanza magnetica funzionale (fMRI), come l’utilizzo sistematico di SkillGym sia in grado di aumentare le capacità empatiche dell’individuo. Ciò aprirebbe interessanti opportunità nell’ambito delle applicazioni del sistema SkillGym in campo terapeutico, ad esempio per lo studio e il trattamento del disturbo dello spettro autistico.

 Il progetto Boost rappresenta un ottimo esempio di collaborazione tra mondo accademico e industriale in cui entrambi i partner hanno contribuito allo sviluppo di un prototipo di successo.

 «Per la realizzazione del prototipo abbiamo utilizzato un insieme di tecniche di intelligenza artificiale e logiche di segmentazione degli algoritmi. Al momento il prodotto è già funzionante e presentabile sul mercato sebbene la sua scalabilità sia ancora in fase di ottimizzazione» ha affermato Andrea Laus, fondatore e CEO di LifeLike Interaction. «Ciò che ha veramente fatto la differenza è stato il coordinamento del progetto. Azienda e università hanno ritmi ed esigenze diverse, che non sempre coincidono, ma in questo caso c’è sempre stata un’ottima intesa e uno scambio reciproco di conoscenze e competenze».

 «È stata determinante la spinta in termini di leadership da parte del business partner, ma anche il coordinamento tra i ricercatori dell’Istituto sistemi informativi e networking (ISIN) e dell’Istituto Dalle Molle (IDSIA USI-SUPSI) in relazione alle competenze tecniche e teoriche nell’ambito del Natural Language Processing (NLP) e del Natural Language Understanding (NLU)» ha commentato dal canto suo Tiziano Leidi, Direttore dell’Istituto sistemi informativi e networking della SUPSI. «Il progetto aveva un’elevata complessità ma si è svolto senza criticità e sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti e del lavoro dei nostri ricercatori».

 Andrea Emilio Rizzoli, direttore dell’istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA USI SUPSI), aggiunge «Il progetto Boost ha dato l’opportunità ai nostri ricercatori di confrontarsi con problemi nuovi e sfidanti, permettendo il trasferimento tecnologico degli algoritmi sviluppati nel nostro istituto verso il partner aziendale. Questo tipo di collaborazione è per noi essenziale perché ci permette di avere un ritorno immediato circa la validità delle nostre idee e di poterle sviluppare e affinare ulteriormente grazie all’esperienza maturata nella applicazione pratica».