Il caso

La capsula Sarco in Ticino? «Ne impediremmo l'introduzione»

Lo afferma il Consiglio di Stato rispondendo alle domande dei Verdi liberali sul tanto discusso metodo per il suicidio assistito
© KEYSTONE
Red. Ticino&Svizzera
09.10.2024 12:07

E se la tanto discussa capsula Sarco – il cui primo utilizzo nel canton Sciaffusa ha portato all'arresto di una persona – arrivasse in Ticino? Beh, per il Consiglio di Stato ticinese la risposta è chiara: allo stato attuale delle cose il Governo stesso «si adopererebbe per impedirne l'introduzione». A metterlo nero su bianco, appunto, è stato l'Esecutivo cantonale nel rispondere a una lunga serie di domande poste a fine luglio dai Verdi liberali tramite un'interrogazione. 

Nel frattempo, va detto, la richieste per l'utilizzo della capsula sono state sospese dalla stessa associazione che la promuove, The Last Resort. Ad ogni modo, nella risposta all'interrogazione datata 2 ottobre, il Consiglio di Stato, senza mezzi termini, dice di guardare «con estremo scetticismo all'eventuale introduzione di Sarco». 

«Sì, il Consiglio di Stato ha esaminato la questione Sarco alla luce delle posizioni espresse da vari attori già negli scorsi mesi, inclusa Swissmedic, che non considera la capsula né un medicamento né un dispositivo medico», si legge nella risposta del Governo. «A supporto di questa posizione – ricorda poi il Governo –, giova menzionare la recente risposta fornita dalla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider durante la seduta del Consiglio nazionale del 23 settembre 2024» in cui ha «chiarito che la capsula per suicidio Sarco non è conforme alla legislazione svizzera». Motivo per cui, appunto, il Consiglio di Stato, «alla luce di queste considerazioni (...) condivide le preoccupazioni emerse e ritiene che Sarco non rappresenti una soluzione adeguata né necessaria nel contesto del suicidio assistito». Anzi, aggiunge il Governo, «il dispositivo potrebbe comprometterne la prassi consolidata in Svizzera, che si fonda sul rispetto della dignità umana e sull’accompagnamento medico-professionale».

Concretamente, dunque, che cosa accadrebbe se tale dispositivo dovesse sbarcare nel nostro cantone? Ecco, in sintesi, la risposta del Governo: «Le competenze per l’applicazione delle basi legali evocate non risultano pienamente chiarite. Ad ogni modo, alla luce delle considerazioni e delle valutazioni emerse, il Consiglio di Stato si adopererebbe per impedire l'introduzione di Sarco nel nostro Cantone, qualora questa eventualità dovesse divenire concreta e la questione non fosse risolta sul piano federale, considerato che l'impiego di questo dispositivo appare non necessaria e potenzialmente problematica».

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