La Casa d'Italia fa gola a pochi

Daro, l'immobile non sembra suscitare l'interesse degli acquirenti
La Città di Bellinzona non è interessata a rilevare lo stabile dismesso.
Red. Online
08.01.2016 05:00

BELLINZONA - È in mano al Ministero degli Affari esteri il destino dell'ex Casa d'Italia di Bellinzona. Il secondo concorso per entrare in possesso dello stabile di via Centrale 3 a Daro è scaduto prima di Natale. Bocche cucite da parte del Consolato generale d'Italia di Lugano sul numero delle offerte rientrate. Stando a nostre informazioni si conterebbero però sulle dita di una mano. "Sono informazioni confidenziali in quanto non si tratta di una gara pubblica", sono le uniche parole che riusciamo a strappare ad Eleonora Rossi Wipper, vicario del Console generale. Il prezzo è di circa 2,5 milioni di franchi. La Città, ricordiamo, negli scorsi anni aveva rinunciato a rilevare l'immobile, pur essendo situato in una posizione strategica a ridosso della stazione ferroviaria ma che necessita di interventi di risanamento. Non è la prima ex Casa d'Italia presente in Ticino a cercare un acquirente: quella di Locarno è stata venduta nei mesi scorsi ad un privato per 7 milioni.