La Città avvia il lifting dell’istituto San Carlo

LOCARNO - Visti i terremoti che ne avevano scosso l’apparato gestionale, la priorità era di tornare alla normalità su quel fronte. Ora, con l’arrivo del nuovo direttore Mauro Pirlo, l’Istituto per anziani San Carlo di Locarno ha raggiunto una certa stabilità, per cui il Municipio ha ripreso in mano le questioni strutturali, mettendo nero su bianco una serie di interventi di manutenzione e miglioria ormai improcrastinabili. Costo dell’operazione, per la quale l’Esecutivo ha appena approvato un messaggio: 1 milione e 960 mila franchi. Ma non ci fermerà qui e in futuro saranno effettuati ulteriori lavori, maggiormente incisivi, per, recita una nota diramata da palazzo Marcacci, «garantire l’operatività della struttura per i prossimi 20-25 anni».
L’attuale messaggio riguarda alcuni progetti specifici, interventi tecnici legati alla sicurezza e forniture urgenti. Si provvederà anche allo sviluppo del sistema informatico, si implementerà la formazione continua dei collaboratori e si interverrà sulla cucina. Un’operazione è già stata avviata e riguarda il sistema delle acque sanitarie che, dopo un cambiamento normativo, non risultavano più conformi ai valori della relativa ordinanza. L’efficacia dei provvedimenti adottati «è stata confermata – si legge nel comunicato – dall’assenza di valori preoccupanti o pericolosi nei rilevamenti effettuati dopo l’implementazione delle misure urgenti, a cui seguiranno interventi strutturali già pianificati».
Le attuali decisioni, sottolinea il Municipio, riguardano lavori che si protrarranno per i prossimi due anni. Ma altri ne seguiranno, considerando che la struttura viene definita «vetusta» e necessita di un’operazione più radicale. Nel corso del 2019, infatti, l’Esecutivo «intende approvare il messaggio per la progettazione del risanamento globale dell’edificio, mentre dal 2021 inizieranno la fase di realizzazione della nuova cucina, la sostituzione dei serramenti per un migliore isolamento termico, come anche l’ammodernamento dello “Spazio Sorriso” dedicato ai residenti affetti da Alzheimer». In futuro non è da escludere che gli spazi nella vecchia villa, affittati a terzi, possano venire reimpiegati per attività legate all’istituto. Lo stesso edificio sarà già toccato dalla prima parte del lifting e i suoi ospiti dovranno essere temporaneamente trasferiti. A tal proposito sono già stati avviati contatti con altri istituti della regione.
Infine l’Esecutivo alza lo sguardo oltre l’orizzonte dei vent’anni e sottolinea che «sarà necessario individuare una nuova struttura per la casa anziani, con la possibilità di creare delle sotto sedi dislocate nel territorio della città. Tale visione è strettamente correlata con il piano di sviluppo urbanistico nella zona dell’ex macello, recentemente presentato. Non si esclude pertanto lo scenario futuro di una possibile sede decentralizzata nel quartiere Saleggi».