Taglio del nastro

La Città dei mestieri è realtà

Il progetto, che sarà uno «sportello unico» ticinese per orientarsi nel mondo della formazione e del lavoro, è stato inaugurato sabato mattina a Bellinzona
Da sinistra, Furio Bednarz, Capoufficio formazione continua, Manuele Bertoli, Consigliere di Stato e Nicola Pini © CdT/ Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
25.01.2020 12:01

C’è chi prima era un cuoco, e oggi fa lo specialista di attivazione. C’è chi è arrivato da un altro Paese, incontrando poi qualche difficoltà ad orientarsi nel mondo formativo elvetico. Oppure c’è chi sta finendo l’apprendistato di progettista meccanico, ma sogna in futuro di fare il pilota di jet da combattimento e la prima selezione Sphair l’ha già superata. Tutti percorsi formativi - quelli raccontati da cinque ragazzi stamane a Bellinzona durante uno degli eventi dell’inaugurazione della Città dei mestieri - frastagliati e diversi tra loro, ma accomunati da un pensiero: «Se solo ci fosse stato un luogo preposto per l’orientamento professionale in Ticino, forse il mio percorso sarebbe stato più lineare...». Ebbene, da oggi, o meglio a partire da lunedì mattina, quel luogo sarà realtà.

Orientarsi su tre piani
Sabato mattina a Bellinzona è infatti stata inaugurata ufficialmente la Città dei mestieri della Svizzera italiana. Dopo tanti anni, polemiche incluse, il progetto vede la luce al numero civico 25 di Viale Stazione. Sarà un luogo d’incontro per giovani e meno giovani che cercano un punto di riferimento nel complicato mondo della formazione professionale e quindi del mercato del lavoro. Nel palazzo trovano infatti spazio tutti i servizi dello Stato dedicati all’orientamento professionale. Al primo piano dello stabile si trovano quattro sportelli dedicati a quattro fasi diverse della vita lavorativa: perfezionarsi e riqualificarsi; trovare lavoro; orientarsi; vivere l’apprendistato. Al secondo piano è invece presente un centro di documentazione multimediale, mentre al terzo ed ultimo piano c’è la sala eventi.

«Un punto fermo, un punto di svolta»
Durante la conferenza stampa, il consigliere dei Stato Manuele Bertoli ha ricordato il travagliato percorso del progetto: «Sono particolarmente contento del risultato raggiunto. È un progetto che viene da lontano e che oggi diventa realtà». Il direttore del DECS ha poi sottolineato i tre concetti essenziali della Città dei mestieri: «Potremo innanzitutto avere un luogo dedicato alla persone che sono in cerca di un punto fermo sul loro orizzonte professionale e formativo. In tempi di grandi cambiamenti per il mercato del lavoro, questo elemento di vicinanza è determinante. In secondo luogo questo sarà un punto d’incontro per tutte le organizzazioni, associazioni e persone che si occupano della formazione. Un punto fermo che è sicuramente un passo avanti. Infine questo luogo rappresenta anche l’inizio di un nuovo approccio che tenta di essere più sinergico e globale. Sono tre punti centrali che da lunedì saranno al centro di questo progetto. Ora occorrerà ora lavorare tutti insieme far fruttare questo progetto a favore dei giovani».

Dal canto suo Nicola Pini, presidente del Comitato guida della Città dei mestieri (organo che riunisce i rappresentanti degli uffici cantonali coinvolti e le principali organizzazioni professionali e sindacali), ha sottolineato che «la città è sì prima di tutto uno sportello unico, proiettato all’utente e aperto, che riunisce tutti i servizi dello Stato che si occupano di lavoro e formazione. Ma è anche e soprattutto un luogo d’incontro, di eventi e di scambio tra le persone». In questo senso, ha evidenziato Pini, «sarà fondamentale il coinvolgimento della società civile. E proprio a questo serve il Comitato guida».

Il vicepresidente del Comitato Stefano Modenini ha invece posto l’accento sull’importanza di questo progetto per far fronte e anticipare i continui cambiamenti del mondo del lavoro: «Nel piccolo della nostra realtà dovremo, come imprese, far sì che le persone siano ascoltate, a soprattutto aiutate nell’inserirsi al meglio nel mercato del lavoro che richiede sempre più competenze complesse».

L’altro vicepresidente del Comitato, il sindacalista OCST Giuseppe Rauseo, ha invece sottolineato che questo progetto «rappresenta un punto di partenza per l’approccio integrato che sarà messo a disposizione del cittadino. Un nuovo approccio che consentirà a cittadini di acquisire le informazioni necessarie per rimettersi costantemente in gioco e affrontare difficoltà poste dal mercato del lavoro, e trasformarle in opportunità».

Infine il capo dell’Ufficio della formazione continua e dell’innovazione Furio Bednarz ha voluto sottolineare che la città dei mestieri sarà «un luogo aperto, che va oltre i confini del luogo fisico stesso, e soprattutto a libera fruizione, gratuito, e che metterà le persone al centro. Dovrà essere un incrocio tra la realtà e i sogni. Perché se ci concentriamo solo sui sogni, rischiamo di sbattere il muso contro la realtà. Ma anche se ci concentriamo solo sulla realtà e smettiamo si sognare, non andremo molto lontano».

Gli orari
La Città dei mestieri sarà aperta senza appuntamento lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 12 alle 18, giovedì dalle 14 alle 20 e il sabato dalle 9 alle 12.
Maggiori informazioni: www.cittadeimestieri.ti.ch