La città rischia di perdere la piscina del liceo 1

LUGANO - Come il temporale di ieri mattina, la crisi delle finanze cantonali torna ad abbattersi su Lugano. Costretto come tutti i dipartimenti a ridurre le proprie spese, il DECS del ministro Manuele Bertoli sta seriamente pensando di rinunciare alla piscina del Liceo Lugano 1 utilizzata dagli studenti e da diverse società sportive. Anticipata da un'interrogazione parlamentare dei liberali radicali Fabio Schnellmann, Alessandro Cedraschi, Omar Terraneo, Graziano Crugnola, Nicola Pini, Matteo Quadranti, Giovanna Viscardi, Andrea Giudici e Giorgio Galusero, la notizia ha trovato conferma da Palazzo delle orsoline. «Coscienti che l'attuale crisi finanziaria inviti a razionalizzare le risorse, sia strutturali che umane, crediamo che comunque la promozione delle attività sportive debba risultare una delle priorità che un Governo intenda perseguire – commentano i deputati – Se applicata, questa misura avrebbe gravi conseguenze sulle attività di molte società sportive, sarebbe una vera imperizia e dimostrerebbe totale assenza di sensibilità verso lo sport».
Società sotto scacco
«Per noi sarebbe una tragedia. Un disastro». Non usa mezzi termini Rocco Bustelli, dirigente della Lugano Nuoto. «Siamo i principali utilizzatori della piscina, a nostra disposizione tutti i giorni dalle 17 alle 20, e questo da quando è stata costruita una ventina di anni fa. La usiamo anche il sabato ed è importantissima anche perché, visto che la società vanta circa 350 atleti a livello agonistico, la piscina del pallone del lido non basta. Una chiusura del Liceo 1 ci spingerebbe probabilmente a dover ridurre il numero di ragazzi che utilizzano la struttura. Già oggi, del resto, siamo al limite». La situazione – fa capire Bustelli – potrebbe anche spingere il sodalizio a ridimensionare le proprie ambizioni e quelle dei suoi allievi. «La Pallanuoto è campione svizzera e anche nel nuoto sincronizzato e nel nuoto agonistico siamo conosciuti a livello nazionale. Sono risultati che abbiamo ottenuto anche grazie alle infrastrutture a nostra disposizione».Al Liceo Lugano 1, tanto per fare un esempio, si allenava giornalmente Flavia Rigamonti, che vanta 3 argenti ai Mondiali, 2 ori europei, 3 medaglie d'oro agli europei in vasca corta e due vittorie alle Universiadi. «Ma pensiamo anche – termina Bustelli – ai numerosi atleti che frequentano il Liceo di Lugano e che, prima delle lezioni, possono allenarsi a pochi passi dalle aule».
La legge della coperta
Il consigliere di Stato Manuele Bertoli non usa giri di parole: «Non si possono avere a disposizione meno soldi di prima e volere che tutto sia come prima, o addirittura più di prima. In tempi di crisi – aggiunge – bisogna fare un discorso di priorità e mantenere una struttura sportiva così costosa è difficile». Ma per quella piscina, esattamente, quanto si spende ogni anno fra manutenzione, riscaldamento, personale e altro? «Parliamo di centinaia di migliaia di franchi – accenna genericamente Bertoli – In Ticino si dice di voler risparmiare a destra e a sinistra, poi quando si tocca qualsiasi cosa non va mai bene. È normale che dovendo rivedere un intero comparto scolastico (ci sono in ballo la ristrutturazione del Liceo e la costruzione delle nuove medie, ndr) si facciano considerazioni di questo tipo. Mi sorprendo che qualcuno si sorprenda». A Lugano, tuttavia, oltre a sorprendersi, in diversi vorranno dar battaglia per impedire la chiusura della piscina, che oggettivamente creerebbe dei problemi alle società sportive. «La volontà di considerare le loro necessità c'è» assicura Bertoli, le cui parole conclusive, però, non lasciano molte speranze: «Non dimentichiamo che questa infrastruttura è nata prima di tutto come spazio scolastico. Io rispetto tutte le esigenze sportive, ma se non ho a disposizione soldi devo fare ragionamenti antipatici per tutti».