La cucina come passione

Il suo profilo Facebook recita "Cucino per passione, porto a spasso il cane per amore e ho un fidanzato per lavoro". Non si può certo definirlo un banale punto di vista della quotidianità quello di Eleonora Postizzi. Soprattutto alla voce "passione" che, contrariamente a quanto sosteneva De André, nel suo caso non la conduce solo a soddisfare le proprie voglie bensì a stimolare quelle degli altri, ovviamente sul fronte gastronomico. Grazie al suo seguitissimo blog (www.asinochileggeancora.com), alla sua pagina su Facebook, agli affollati corsi di cucina che tiene a Giubiasco e ad un programma su TeleTicino, la giovane bellinzonese ha infatti conquistato un posto di rilievo nel panorama gastronomico del Cantone. Una popolarità ed un seguito testimoniato dalla sua recente fatica libraria Ciccioni per finta che, pubblicata da pochi giorni, è in testa alle classifiche di vendita della Svizzera italiana.
Un volume che, già dal titolo, promette un approccio alla cucina fuori dall'ordinario.
«Si tratta di una trentina di consigli per cucinare suddivisi in sei sezioni (antipasti, primi, secondi, insalate, dolci e panificazione) a "fatica zero", che si rivolgono a chi vuole dei piatti "leggeri" ma che non abbiano quel volto triste che hanno di solito le pietanze di chi deve seguire un regime alimentare particolare, bensì un'immagine sfiziosa. Ci sono ad esempio dei pizzoccheri che sono praticamente identici alla ricetta originale salvo alcuni dosaggi che li rendono più leggeri; un "finto risotto" che ha le stesse caratteristiche di quello che ti rifilano in ospedale durante la convalescenza ma elaborato in maniera tale da avere il sapore di un risotto "vero", e così via. Si tratta insomma di una cucina sana, estremamente equilibrata ma che regala l'impressione, visiva e nel gusto, di piatti pantagruelici».
Nella sua frase c'è un dettaglio che sintetizza la sua filosofia culinaria: "fatica zero".
«In effetti una delle caratteristiche del mio approccio alla cucina è proprio la semplicità: non piatti elaboratissimi, ma cose che può fare qualsiasi... asino (e in effetti l'asino oltre che il simbolo del mio blog è, provocatoriamente, la scala di difficoltà delle ricette che propongo) con le cose che si possono trovare aprendo il frigorifero o la dispensa. Ma che, ovviamente, non devono mancare di quel dettaglio in grado di renderli particolarmente appetibili».
Le ricette di Ciccioni per finta sono tutte farina del suo sacco?
«Sì e no, nel senso che in cucina, oggigiorno, non credo si inventi più nulla: se si dovesse infatti fare un'accurata ricerca su libri, internet e altri media, si scoprirebbe che tutto è già stato fatto. Anche i piatti che propongo io li ha dunque inventati qualcuno: io li ho rielaborati, adattandoli al mio gusto e, naturalmente, alla mia filosofia di cucina».
Ciccioni per finta, che si sta rivelando uno dei grandi successi editoriali della stagione (lo si può acquistare nelle migliori librerie del Ticino) avrà un seguito?
«Questo libro è già un seguito: lo scorso anno avevo infatti pubblicato Ti concio per le feste, dedicato al Natale, rispetto al quale Ciccioni per finta rappresenta un'evoluzione dal profilo dell'impostazione, con una più precisa suddivisione delle tematiche e l'attenzione ad alcuni aspetti della cucina moderna (la cucina senza glutine, ad esempio), sempre più importanti. Il futuro: beh, parecchie idee le ho già in mente, ma adesso è presto per parlarne: se mi seguirete sul mio blog, comunque, sarete i primi a conoscerle...».