La dedizione per il Mendrisiotto, il no ai social e i dibattiti del 1995

Avvocato, classe 1984, vicesindaco di Vacallo e ora candidato al Consiglio di Stato sulla lista del PLR. È Andrea Rigamonti che incontriamo nel suo studio legale di Chiasso, in una sala piena di libri, codici e tomi di giurisprudenza. Il suo è un volto nuovo sul piano cantonale e in rappresentanza di un distretto, quello del Mendrisiotto, che il PLR intende riconquistare. Ma prima di parlare di politica è lo stesso Rigamonti che attacca parlando di sé, del suo percorso personale, «i successi, gli insuccessi tra alti e bassi. Oggi sono adulto, ho una professione che mi dà soddisfazioni, sono sposato e ho due figli. Ho avuto un’infanzia felice, gioventù e adolescenza senza grilli per la testa: amici, famiglia, sport e montagna. Ho una sorella, Barbara, medico a Chiasso e un fratello, Paolo, direttore di banca a Lugano. Ma a 18 anni è arrivata la prima botta». Quando frequentava la quarta liceo «è morta mia mamma e questo lutto mi ha toccato nel profondo. Mamma era il mio faro, un punto di riferimento. Sono andato a Berna a studiare diritto, ma quello fu un insuccesso. Ero però determinato e sono ripartito da Bologna dove mi sono laureato, prima di rientrare in Ticino dove ho fatto il praticantato: dalla Pretura in Vallemaggia, al Tribunale d’Appello a Lugano, al Ministero pubblico di Bellinzona e poi ho avuto l’occasione di formarmi in un affermato studio legale tra Chiasso e Lugano, con avvocati che mi hanno insegnato il mestiere». Infine è arrivato il diploma. Una gioia stroncata da un dramma, la morte nel 2017 di suo padre, travolto sulla sua moto da una frana sulla Strada statale 34 del Lago Maggiore: «Un’altra botta, ho così perso una persona cara e genuina. Ma non ho mollato, ho dato le dimissioni da segretario giudiziario al Ministero Pubblico e ho realizzato il mio sogno: un mio studio legale».
I problemi dei cittadini
Poi si è sviluppata la passione per la politica, «quella che nasce dal basso, che bada ai reali problemi dei cittadini del Comune. Premettendo che nessuno in famiglia si era mai dato alla politica prima di me». Ma qual è il ricordo politico che è più vivo? «Mi sono appassionato seguendo i dibattiti politici tra Marina Masoni, Giuseppe Buffi e Marco Borradori nell’accesa campagna del 1995, mi sono sempre sentito liberale radicale e a 20 anni mi sono candidato al Consiglio comunale, poi nel 28 anni il salto in Municipio». E tiene a dire che «qualche progetto l’ho portato a casa. Ad esempio nel 2013, come capodicastero ambiente, ho partecipato alla realizzazione di un impianto fotovoltaico. Oggi tutti ne parlano, noi lo abbiamo promosso quasi 10 anni fa. Poi nel 2014 con i Municipi di Morbio, Breggia e Castel San Pietro abbiamo vinto il premio solare svizzero per l’idea innovativa. Oppure ancora il collegamento del Mendrisiotto e basso ceresio alla rete di Bike sharing di Lugano, o la recente battaglia (vinta) dei treni interciy tra il Mendrisiotto ed il resto della Svizzera».

Sull’asse Ticino-Berna
Dal 2017 è poi presidente della Commissione dei trasporti del Mendrisiotto, «ed è questa carica che mi ha dato la possibilità allacciare contatti anche oltre il Ticino, alla Berna federale con alcuni deputati con i quali si collabora». Tornando al locale Rigamonti cita «la corsia dei TIR alla quale ci siamo opposti fermamente e siamo in attesa di sapere cosa ne pensa il Cantone. Diciamo no per motivi ambientali, ma di fatto USTRA sta mettendo in piedi opere che aprono le porte a una terza corsia (dinamica o meno) tra Lugano e Chiasso». Naturale è quindi parlare del POLUME: «Quello che manca non sono le opere previste, ma una visione complessiva di come affrontare la mobilità a sud di Lugano. A mio modo di vedere, dopo il congelamento della Stabio Gaggiolo, la pubblicazione della Corsia TIR, l’ulteriore rinvio del completamento di Alptransit,e gli interventi di manutenzione di USTRA che allargano la carreggiata autostradale nel Mendrisiotto, il Governo dovrebbe intervenire presso USTRA per avere delucidazioni chiare delle opere principali e di quelle collaterali, (come la Stabio-Gaggiolo che è sparita)». Insomma, le carte sul tavolo sono cambiate. «Quando parlo di Consiglio di Stato, deve essere chiaro, dico che tocca ai futuri rappresentanti nell’Esecutivo». Se dico che lei è una persona «garbatamente determinata», si riconosce in questa istantanea? «Nella determinazione indubbiamente. Ci credo e spingo per portare avanti le problematiche».
«Sono pronto per l’arena»
Mi tolga una curiosità: è il presidente Alessandro Speziali che l’ha cercata o viceversa? «Diciamo che il tema della politica cantonale per me non era per nulla programmato. Poi quando arrivano le occasioni, si devono cogliere e si devono onorare fino in fondo. Ci ho pensato 10 giorni per una valutazione familiare, poi, ho detto sì». Dal canto mio ribadisco che la lista del PLR nel suo complesso non mi impressiona, ma vedremo se saprà stupire. Altri hanno criticato pesantemente anche i singoli candidati. Questo l’ha disturbata? «Io dico solo che non capisco come si possano dare giudizi sulle persone senza conoscerle neppure». Ma lei sa bene che la politica cantonale è un’arena nella quale occorre combattere e essere pronti anche ai colpi bassi? «Certo, non ho mai immaginato di trovare sotto casa mia persone ad applaudire e suonare il violino. A me i commenti scivolano addosso e sono contento di potermi esprimere. Anche perché io non ho i social, semplicemente non li uso e non intendo neppure farlo in campagna. Vado avanti per la mia strada».

Un distretto importante
Il Mendrisiotto non vanta più un consigliere di Stato dai tempi di Rossano Bervini, 32 anni fa. E cosa dire della Chiasso (invero un po’ spenta) e del Mendrisiotto? «Che è una regione che ha dimostrato di sapersi reiventare negli anni. Ex regie federali, spedizionieri e bancario. Sono certo che credendoci di più, facendo squadra e rete tra i diversi attori (Municipi, Gran Consiglieri, enti), essendo uniti (per noi, ma non contro altri) si può scrivere ancora un importante futuro. Va ricordato che siamo comunque il secondo distretto per posti di lavoro e gettito fiscale».