La digitalizzazione entra in azienda con con uno schiocco di dita

Intervistiamo Fabio Daniele ed Elias Montini, co-founders della startup Snaption, una delle otto realtà che partecipano al Press Start Award, il concorso promosso dal Gruppo Corriere del Ticino che premia la start-up che meglio saprà trasmettere la propria idea e valore al pubblico ticinese.
Qual è la storia dietro la nascita della vostra startup?
Snaption nasce dall'incontro di quattro ricercatori, che da colleghi, sono diventati amici. Condividiamo una passione: la tecnologia. E un desiderio comune: trasformarla in un’avventura imprenditoriale. Durante le nostre attività di ricerca, ci siamo ritrovati di fronte ad un paradosso: mentre le grandi aziende investono milioni in digitalizzazione, le PMI manifatturiere, che rappresentano il cuore pulsante della produzione svizzera, rimangono spesso indietro. Con competenze che spaziano dall’intelligenza artificiale alla connettività industriale, dalla gestione progetti all’ottimizzazione dei processi, abbiamo deciso di affrontare questa sfida. Così, nel febbraio 2024, è nata Snaption. La nostra missione è semplice: rendere la digitalizzazione accessibile a tutte le aziende, “in uno schiocco di dita”.
In che modo il territorio ticinese ha influito sul vostro percorso?
Il Ticino si è rivelato un terreno fertile per la nostra crescita. Qui, il tessuto manifatturiero è ricco di PMI che spaziano dalla meccanica di precisione alla farmaceutica. Sono state proprio loro a offrire il primo confronto concreto con le esigenze reali del settore, diventando i nostri validatori più preziosi.
Fondamentale è stato anche il sostegno dell’ecosistema locale. Innosuisse ci ha supportato nella fase iniziale. BoldBrain e Fondazione Agire ci hanno dato visibilità e l’opportunità di affinare la nostra strategia. AITI UP! ci ha messo in contatto con una rete di imprenditori con cui confrontarci. L’USI Startup Center ci accoglierà presto con spazi e mentoring per strutturare il nostro modello di business. Tutto questo ci ha permesso di trasformare un’idea in un progetto solido.
Quale impatto sperate di generare sulle persone, sull’ambiente, o sul settore in cui operate?
Con la nostra piattaforma, DigiFactor, colleghiamo macchine, sensori, persone e sistemi informativi per raccogliere dati in tempo reale. Vogliamo generare valore a due livelli. Per le persone, trasformiamo il lavoro quotidiano: operatori e tecnici passano da registrazioni cartacee a sistemi di raccolta dati digitali, supportati da decisioni guidate dai dati in tempo reale, valorizzando le loro competenze. I manager ottengono finalmente visibilità completa sui processi, i dati e gli strumenti per migliorarli: quando fare manutenzione, dove ridurre i consumi, come migliorare la produttività. Il sistema permette di calcolare automaticamente indicatori di performance, supportare il controllo qualità di processo e tracciare le attività in modo continuo. Snaption mira a strumenti digitali avanzati: con investimenti ridotti e senza bisogno di competenze specialistiche.
Qual è il bisogno concreto che cercate di risolvere?
Le PMI manifatturiere vivono un paradosso frustrante: hanno a disposizione montagne di dati ogni giorno, dalle macchine, dai sistemi gestionali, dagli operatori, ma questi dati rimangono isolati e inutilizzati. Un responsabile produzione ci ha detto: "So che la risposta ai miei problemi è nei dati che già ho nelle mie macchine e nei sistemi gestionali, ma non riesco ad accedervi in modo utile". DigiFactor risolve esattamente questo: connette tutte le fonti dati esistenti e le trasforma in informazioni pratiche e azioni concrete. Quando una macchina sta per guastarsi, quando i consumi energetici sono anomali, dove si nascondono inefficienze produttive, come modificare il prezzo per il cliente, la nostra piattaforma lo segnala in tempo reale. Senza bisogno di programmatori o consulenti costosi.
Quanto conta per voi sviluppare innovazione partendo da qui?
Il Ticino non è solo la nostra base, è il nostro laboratorio vivente. Qui troviamo sia aziende manifatturiere avanzate, che altre di dimensioni umane, aperte all'innovazione, ma con i piedi per terra. Questo ci costringe a sviluppare soluzioni che soddisfano diverse esigenze. Ma il Ticino è anche il trampolino ideale per prendere il volo: ci offre accesso a programmi di supporto come Innosuisse, a talenti formati da SUPSI e USI, e a un network imprenditoriale di qualità. La Svizzera ci posiziona strategicamente per servire un mercato che va dal Nord Italia alla Germania. Partire da qui significa costruire su fondamenta solide con una visione internazionale.
Come è stata accolta la vostra idea sul mercato? E tra gli investitori?
Gli investitori inizialmente erano scettici: "Un altro software industriale?". Ma stiamo riuscendo a far capire le profonde differenze: non vendiamo l'ennesima piattaforma complessa, ma miriamo al cuore del problema delle PMI: la semplicità d'uso, accessibilità, ad un costo molto competitivo. Dal mercato riceviamo tanta curiosità e interesse, in linea con la propensione all'innovazione che caratterizza il tessuto industriale ticinese. Tuttavia, cambiare il modo consolidato di lavorare non è mai facile, nonostante l'evidenza dei benefici. Per questo non ci limitiamo a vendere un prodotto: vogliamo affiancare le aziende nel percorso, proponendo soluzioni scalabili e flessibili che si adattano al loro ritmo, garantendo continuità al business mentre si evolve.
Guardando al futuro prossimo, qual è la sfida che vedete davanti a voi?
La sfida principale è scalare mantenendo la semplicità. È facile aggiungere funzionalità su funzionalità fino a creare mostri complessi, esattamente quello che critichiamo nei concorrenti. Dobbiamo resistere a questa tentazione e mantenere la promessa: "digitalizzare in uno schiocco dita". Parallelamente, dobbiamo conquistare la fiducia del mercato. Molte PMI sono focalizzate sulle attività giornaliere. Altre sono scottate da precedenti tentativi di digitalizzazione falliti o troppo costosi. Convincerle richiede pazienza. La nostra strategia è chiara: partire con progetti pilota di successo, creare casi studio di successo nel territorio, e lasciare che siano i risultati, non le promesse, a parlare per noi.
Perché il pubblico dovrebbe credere in voi e darvi il suo voto? Oggi si parla molto di OpenAI, Google con i vari ChatGpt e Gemini, dei loro investimenti miliardari. Ma spesso ci si dimentica delle piccole e medie imprese: realtà che sostengono il tessuto locale, che creano lavoro e che hanno bisogni molto più semplici, ma allo stesso tempo complessi per via dei vincoli di risorse e di tempo. Snaption non è solo una startup: è una missione. Vogliamo democratizzare l’accesso alla digitalizzazione. Ogni voto ci avvicina a un futuro in cui anche la più piccola officina ticinese può competere a livello globale, in cui gli operatori sono valorizzati invece che sostituiti, e in cui efficienza e sostenibilità camminano insieme. Il futuro dell’industria svizzera dipende dalla capacità delle PMI di evolversi. Noi rendiamo questa evoluzione possibile.
Per votare la startup Snaption, aiutarla ad aggiudicarsi il premio di CHF 10'000 e provare a vincere un buono Digitec di CHF 200.-, visitate il portale di Press Start Award.