La festa e l'altolà: «Grande successo, ma niente tasse»

«Non sapevamo nemmeno più quale gusto avesse la vittoria». Una frase sentita al raduno leghista di Taverne ma che racchiude una verità cristallina: la Lega, oggi, non solo ha vinto ma ha anche rilanciato il proprio incerto cammino. Dopo anni di delusioni, portare a casa con il 60,51% di sì l’iniziativa per la deduzione integrale dei premi di cassa malati potrebbe rivitalizzare tutto il movimento. Non a caso il capogruppo Boris Bignasca confessa di «essere sotto shock». Forse, una vittoria del genere non se l’aspettava nemmeno lui. «La Lega necessitava di andare a riascoltare la pancia dei cittadini, e l’esito di questa votazione dimostra che è riuscita in questo esercizio», riassume invece Alessandro Mazzoleni. La Lega, secondo il deputato, per mettere la testa fuori dall’acqua aveva bisogno di tornare alle origini. «Daniele Piccaluga l’ha detto subito: la Lega doveva tornare ad ascoltare la gente, ed è stato fatto. Però vorrei sottolineare che non si tratta di un nostro successo, bensì dei ticinesi. Che sono riusciti, tramite la Lega, a portare le loro necessità in votazione». Già. La giornata di votazioni ha anche il volto del coordinatore leghista. Dopo le operazioni di spoglio dei voti nel suo comune, Monteceneri, Piccaluga è arrivato a Taverne trionfante. Spritz a portata di mano, molta voglia di parlare e di festeggiare con i suoi. La telefonata di Norman Gobbi arriva attorno alle 14.00, prima c’è il tempo per un caloroso saluto all’altro «ministro» leghista Claudio Zali – uno dei primi ad arrivare a Taverne – ai deputati e ai simpatizzanti accorsi. «Sono molto felice», commenta per prima cosa Piccaluga. «Ringrazio il popolo ticinese che ha voluto ascoltarci e ha preso seriamente ciò che per noi era un principio fondamentale: non pagare due volte per la stessa cosa, visto che la cassa malati è già obbligatoria». Il coordinatore continua a dirsi «felice», e definisce il risultato «storico, importante per la Lega e per tutto il suo popolo». «Devo ancora mettere insieme le emozioni e capire cosa significa questa vittoria per il movimento in una fase in cui abbiamo vissuto dei periodi difficili», ribatte da parte sua Bignasca. «L’attestazione di fiducia da parte della gente ci ripaga anche dalla campagna. Sì, penso di essere contento». Per il capogruppo leghista non va minimizzata questa vittoria, perché non si è trattato di un mero voto di pancia. «È stato un voto ragionato» e che quindi ha un peso maggiore, osserva. «Era un’iniziativa fiscale lanciata nel 2022. È chiaro che l’annuncio del nuovo aumento dei premi a pochi giorni dal voto ha dato la spinta finale».
Gloria, champagne e realtà
Dopo la gloria del momento, innaffiata a metà pomeriggio con qualche bottiglia di champagne, è già tempo di fare i conti. Con la realtà, anche, perché da oggi si apre il tema del finanziamento. L’iniziativa di PS e Lega, infatti, «peseranno» per circa 400 milioni l’anno sulle casse dell’ente pubblico. Dove trovare i soldi? «Noi lo ribadiamo ancora una volta», commenta secco Piccaluga. «Siamo contrari a qualsiasi tipologia di aumento di tasse e imposte. Non saremo noi di sicuro a sostenere soluzioni che vanno in questa direzione». La proposta leghista, nota quindi il coordinatore, ha un impatto decisamente inferiore per il Cantone, «di circa 50 milioni di franchi, ma saranno sicuramente meno». Inoltre, sottolinea ancora Piccaluga, il movimento di via Monte Boglia ha già indicato dove andare a prendere i soldi per quel che concerne la sua iniziativa. «Abbiamo presentato 40 misure di risparmio con una mozione», ricorda. «E poi c’è anche l’iniziativa ‘‘stop all’aumento dei dipendenti pubblici’’ (lanciata dall’UDC e sostenuta dalla Lega)». Insomma, per Piccaluga il suo partito ha fatto le cose per bene. «Abbiamo chiesto uno sforzo ai Comuni e al Governo, allo stesso tempo abbiamo messo sul piatto qualcosa di concreto». Non così, invece, per il PS. Attacca Piccaluga: «Loro da subito hanno parlato di aumento delle imposte. È chiaro, si vuole fare tutto sempre con i soldi degli altri. Noi non ci stiamo». Il coordinatore è un fiume in piena. E ne ha anche per PLR e Centro, due partiti che si sono apertamente schierati contro l’iniziativa leghista. «Se davvero avessero voluto schierarsi contro questa iniziativa avrebbero potuto fare qualcosa in più. E invece i risultati sono lì da vedere». Tra festa, brindisi e qualche frecciatina politica, il pomeriggio leghista va avanti a lungo. Ma da oggi, e con il Preventivo 2026 alle porte, bisogna cominciare a studiare delle soluzioni.