Il caso

La Foca senz'auto non convince

Bellinzona, opposizioni e tanta delusione per il riordino viario di piazza Governo - C'è pure una maxicensura firmata da un centinaio di cittadini - Commercianti ed esercenti sul piede di guerra
Alan Del Don
18.03.2022 06:00

Opposizioni, firme, prese di posizione. Per farla breve: un corale no all’introduzione della zona d’incontro in piazza Governo a Bellinzona ed al relativo riordino viario, compresi il limite di 20 km/h e la rinuncia a 13 posteggi. Quanto avevamo anticipato il 14 dicembre ha trovato ora conferma. Commercianti ed esercenti non digeriscono la misura approvata dal Legislativo lo scorso 25 ottobre con 40 voti favorevoli, 14 contrari e due astenuti. Entro il termine di pubblicazione dei due progetti (comunale, come detto, e cantonale) scaduto martedì, si sono fatti sentire a gran voce biasimando le novità.

«Ci impedisce di lavorare»

«È un provvedimento che ci impedisce di lavorare, calato dall’alto da qualcuno che non vive di certo la nostra realtà e quella dei cittadini che usufruiscono di quei posteggi per fare gli acquisti o per una breve sosta per un caffè». Flavio Montalbetti, titolare della farmacia Teatro che - nomen omen - si trova proprio vis-à-vis lo storico Sociale, è in prima fila contro gli adattamenti. Ed è stato il primo, come ci aveva preannunciato tre mesi fa, ad inoltrare opposizione dopo aver rinunciato a lanciare il referendum. Allora la variante Omicron era ancora imperante, e raccogliere 3.000 firme nel rispetto del distanziamento sociale e delle misure igieniche sarebbe stata un’impresa ardua.

«Non sono solo i commercianti e chi gestisce bar e ristoranti ad essere contrari ai due progetti. È un malessere generale quello che traspare dalle parole delle persone con le quali ho parlato. Personalmente, inoltre, sono rimasto deluso che durante il periodo di pubblicazione non sia stata organizzata una serata informativa. Magari, discutendone con gli esperti e le autorità, i cittadini avrebbero potuto capire meglio la novità», puntualizza il nostro interlocutore.

«Progetto da rivedere»

È corredata da ben 97 firme la maxiopposizione inoltrata contro la rivoluzione viaria dall’architetto Arturo Burini, con studio in viale Stefano Franscini. Contattato dal CdT, al momento preferisce non aggiungere altro, in attesa di ricevere una prima risposta da parte dei competenti uffici comunali e cantonali. Altre censure sono giunte sulla scrivania dei funzionari del Dicastero territorio e mobilità e del Dipartimento del territorio. Difficile, allo stato attuale, quantificarle. A ciò si aggiungono alcune prese di posizione, da parte di semplici cittadini, di specialisti (altri architetti, oltre a Burini) e della Società dei commercianti della capitale che ha scritto al Municipio invitandolo a rivedere il progetto e ad aspettare un periodo più propizio, considerando che tutti noi usciamo da due anni che dire tormentati è un eufemismo.

I provvedimenti nel dettaglio

Ma vediamole, in breve, le misure previste. Partiamo da quella comunale. Il Legislativo a fine ottobre ha dato via libera al credito di 680.000 franchi (di cui 230.000 coperti da Berna) per il riordino urbanistico dell’area attorno alla fontana della Foca. Il cambiamento più significativo riguarda l’introduzione della zona d’incontro in piazza Governo con limite di velocità fissato a 20 chilometri orari. L’obiettivo è quello di «aumentarne la qualità di vita e favorire rispetto ad oggi la mobilità alternativa e quindi gli spostamenti pedonali e ciclabili. I pedoni in particolare potranno usufruire di tutto lo spazio pubblico a disposizione e avranno diritto di precedenza su ogni altro mezzo, la cui conduzione dovrà quindi essere adattata alla nuova situazione», rilevava l’Esecutivo un mese fa.

I provvedimenti cantonali sono più difficili da spiegare in poche righe. In ogni modo si tratta di accorgimenti compresi nel Programma d’agglomerato del Bellinzonese di seconda generazione. Lo scopo è duplice: velocizzare il trasporto pubblico e migliorare la gestione della viabilità attorno al salotto buono della Turrita. Gli accessi al centro storico avverranno principalmente da viale Stefano Franscini-via Jauch e da piazza Indipendenza-via Dogana e non più su via Ghiringhelli e via Orico: «Su quest’ultima, così come in vicolo Sottocorte, sarà permesso unicamente il servizio a domicilio con entrata da piazza Governo, mentre al nodo di viale Stefano Franscini-via E. Motta-via Zorzi, diversamente da oggi, sarà permessa la svolta a sinistra per i veicoli provenienti da nord, oltre alla svolta a destra per chi proviene da sud».