Il lutto

La fotografia piange Massimo Pedrazzini

Profondo cordoglio nel Locarnese e nel resto del Ticino per la morte del fotografo – Noto in particolare per i suoi scatti al Film Festival ed al carnevale Rabadan di Bellinzona nonché per i numerosi reportage
Red. Locarno
07.09.2025 14:10

Il mondo della fotografia ticinese e della cultura in generale piange Massimo Pedrazzini. Il fotografo locarnese è deceduto all'età di 60 anni.

Il primo studio l'aveva aperto a Locarno nel 1986; sette anni dopo il trasferimento a Losone. Contemporaneamente inizia una proficua collaborazione con diverse testate ticinesi, prima fra tutte il Giornale del Popolo, dove resterà con l'incarico di fotografo sino alla fine del 2002. L'attività di fotoreporter lo porta inoltre a svolgere importanti incarichi, come il servizio fotografico del Locarno Film Festival da oltre 30 anni, il Jazz festival di Ascona (1994-2019), Moon & Stars ed il carnevale Rabadan di Bellinzona dal 2001. Da segnalare anche la collaborazione con la REGA. 

Dal Tibet al Giappone

Nel 2002, ridotto l'impegno nel mondo del giornalismo, si concentra sul lavoro tecnico nel suo studio di Losone dove si occupa di fotografia pubblicitaria ed industriale, di riproduzioni d'arte, riprese aeree e, ovviamente, di reportage. Attività (e passione) quest'ultima che lo porta a visitare numerosi Paesi tra i quali l'Ecuador, le Galapagos, il Tibet, gli USA, il Nepal, il Nicaragua, il Giappone, Cuba e l'Iran. Da oltre un ventennio, inoltre, collaborava con Cooperazione, il settimanale della Coop. 

Il ricordo dei colleghi

«Scegli quella più luminosa... Così posso scorgerti nelle notti buie. Buon viaggio Max, mi mancherai», è il ricordo, affidato ai social attraverso lo scatto di una stella, del collega e grande amico dell'agenzia fotografica Ti-Press Samuel Golay. «Ci lascia un grande artista», ricorda un altro amico del compianto Massimo Pedrazzini. «Avevi un cuore grande grande ed eri sempre pronto ad aiutare tutti. Buon viaggio nei tuoi cieli che tanto amavi», è il messaggio di un altro collega, Carlo Reguzzi. Commosso anche il tributo di Nicola Gilliet, già direttore di Jazz Ascona: «Una gradita presenza, discreta come fotografo e vulcanica come compagnia e simpatia. Un uragano di idee e incredibilmente intraprendente».

Massimo Pedrazzini, rammentiamo, aveva collaborato pure con il Corriere del Ticino che si unisce al cordoglio per la morte di un serio professionista e di una persona umanamente squisita.  

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