Ascona

La genialità di Salvador Dalì ispirata da Dante

Alla Fondazione Majid nel Borgo un’inedita mostra con 100 xilografie dell’artista spagnolo che raccontano la Divina Commedia
Una delle sale espositive con le opere originali di Salvador Dalì. © Fondazione Majid
Mauro Giacometti
05.11.2020 06:00

Ascona e Salvador Dalì rendono omaggio al Sommo Poeta. In occasione del 700. della morte di Dante Alighieri, che cadrà nel 2021, la Fondazione Majid di Ascona ha inaugurato ieri una mostra sui tre piani della propria e prestigiosa sede, in via Borgo 7, composta da 100 xilografie acquerellate realizzate negli anni ’50 da Salvador Dalì e ispirate appunto al poema epico di Dante, la Divina Commedia. Le opere fanno parte della collezione privata della famiglia Mazzoleni e sono esposte per la prima volta in Svizzera. «In Italia a causa della pandemia chiudono i musei, fortunatamente qui in Svizzera, ad Ascona, la sensibilità verso la cultura è diversa», ha detto ieri alla conferenza stampa di presentazione della mostra Mario Mazzoleni, creative director di Art Events Mazzoleni, società che opera nel mondo dell’arte contemporanea con mostre ed eventi e che propone artisti di fama internazionale come Andy Warhol e appunto Salvador Dalì, affiancandoli ad artisti emergenti del panorama contemporaneo internazionale. «Anche in tempi difficili come questi, Ascona continua a far parlare la cultura», ha detto il sindaco Luca Pissoglio evidenziando come storicamente il Borgo faccia da ponte tra sud e nord Europa.
Nove anni di studio
Le illustrazioni esposte vennero commissionate al pittore spagnolo dall’Istituto Poligrafico dello Stato italiano in occasione di un altro anniversario, il 700. della nascita del Sommo Poeta. Sull’arco di nove anni, tra il 1951 e il 1960, Dalì produsse un numero incredibile di acquerelli proponendo, al termine del suo «mandato», un percorso nei tre regni dell’Aldilà suddiviso appunto in 100 quadri. Le matrici furono intagliate nel legno (gli originali sono conservati a Parigi), quindi stampate su carta e dipinte ad acquerelli. Le cantiche sono suddivise in 33 canti che, con il proemio iniziale al poema, formano un totale di 100 illustrazioni. Ogni xilografia di Dalì rappresenta un personaggio o un evento ispirato dalla Divina Commedia raccontato attraverso la prospettiva surreale e onirica dell’artista.

Surrealismo biografico
La figurazione è spesso dissacrante, ironica e grottesca nella rappresentazione dell’Inferno, proposto nel seminterrato della Fondazione Majid, dove i demoni, i dannati, il contrappasso e le ambientazioni vengono proposte con enfasi. Nelle favole che illustrano il passaggio nel Purgatorio (allestite al piano terra della casa espositiva), la rappresentazione del geniale artista spagnolo racchiude il significato principale del percorso di purificazione di Dante e di Dalì stesso. Delicatissime e celestiali sono invece le rappresentazioni di Dante e Beatrice nel Paradiso (illustrazioni che occupano insieme alle altre tavole «paradisiache» il primo piano dell’esposizione), con i colori cangianti, addirittura abbaglianti, in ambienti indefiniti e con figure che trasmettono pace e beatitudine. Dalì, insomma, nella sua personale interpretazione della Divina Commedia riesce a mantenere la sognante atmosfera dantesca, aggiungendo i simboli caratteristici del surrealismo come figure molli, stampelle e ossa volanti. Da sottolineare, come ha spiegato Mario Mazzoleni, che tutte le stampe che formano l’omaggio a Dante esposte ad Ascona sono autografate dal pittore spagnolo.

Fino al 30 dicembre
L’eccezionale esposizione delle 100 xilografie di Dalì negli spazi della Fondazione Majid forniscono dunque una visione d’insieme e unica del capolavoro dantesco. Data l’importanza della mostra, che chiuderà i battenti il prossimo 30 dicembre, l’ingresso avrà un costo di 20 franchi. Alla luce dell’ordinanza federale COVID-19, vige l’obbligo di indossare la mascherina ed è consigliata la prenotazione della visita (tel. +4191/780.59.33, e-mail: [email protected]) per facilitare il tracciamento.