Elezioni federali

La Lega sceglie la via della prudenza

L’assemblea del Movimento non ha forzato la mano sull’accordo con i cugini democentristi – Sulla possibilità di nominare Boris Bignasca coordinatore per il momento nulla si muove: la questione verrà affrontata dal Consiglio esecutivo nelle prossime settimane
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
11.06.2023 22:45

Niente strappo con i cugini dell’UDC e, almeno per il momento, niente nuovo coordinatore. La Lega dei ticinesi, detto altrimenti, ha optato per la prudenza. Dopo le dichiarazioni del capogruppo Boris Bignasca, che settimana scorsa aveva aperto una breccia nell’accordo con i democentristi (e non aveva escluso una sua potenziale candidatura al ruolo di coordinatore), il Movimento di via Monte Boglia, riunito questa sera in assemblea a Sant’Antonino, ha evitato improvvisi «scossoni» in vista delle elezioni federali di ottobre.

Due idee diverse

Partiamo dall’accordo con l’UDC, siglato qualche mese prima delle Cantonali di aprile. Esso prevede che a ottobre, per l’elezione della Camera alta, i due partiti presentino un candidato unico, ossia l’uscente Marco Chiesa. Settimana scorsa, però, Bignasca aveva aperto alla possibilità di candidare anche un esponente della Lega. Una possibilità subito «stoppata» dai democentristi e che, concretamente, avrebbe rimesso in discussione l’accordo. Ad ogni modo, durante l’assemblea (rigorosamente a porte chiuse) non ci sono state forzature in questa direzione.

Così, la portavoce del Movimento, Sabrina Aldi, ha commentato la questione alla fine dell’assemblea: «È chiaro che su questo punto noi pensiamo possa essere una buona cosa, nell’interesse dell’area, candidare anche qualcuno della Lega. Però, l’accordo è l’accordo. Quindi evidentemente se dall’altra parte dovesse arrivare un “no” definitivo, così sarà». Insomma, la proposta verrà fatta e poi discussa tra i due partiti, ma da parte della Lega non sembra esserci l’intenzione di forzare troppo la mano su questo punto.

Una lista ancora da confermare

Veniamo ora ai candidati che il Movimento intende schierare alle Federali. Ci sarà una lista principale (i cui nomi non sono ancora stati ratificati) e tre liste sotto-congiunte: una per i giovani, una per le donne e una per i «senior».

Riguardo alla lista principale in corsa per il Consiglio nazionale, con ogni probabilità vi figureranno, oltre all’uscente Lorenzo Quadri, anche i granconsiglieri Daniele Caverzasio, Sem Genini e Michele Guerra. Gli otto candidati, tuttavia, non sono ancora definitivi. «I nomi sono più o meno quelli trapelati negli scorsi giorni – spiega la portavoce–, però ci sono delle persone che stanno attendendo delle conferme, anche da parte del datore di lavoro, e quindi per il momento preferiamo non ufficializzarle».

Al di là dei nominativi, in vista dell’appuntamento con le urne del 22 ottobre l’ambizione principale della Lega resta quella di riprendersi il seggio perso nel 2019. «L’obiettivo è sicuramente quello di fare un risultato migliore rispetto a quattro anni fa», spiega ancora Sabrina Aldi». E «sì, ciò significa anche riconquistare il seggio perso al Nazionale».

Due «new entry»

Nella riunione c’è stato anche qualche piccolo cambiamento organizzativo per la Lega. Il Consiglio esecutivo ha visto l’entrata di due nuovi esponenti.

Oltre ai membri di diritto (il consigliere nazionale Lorenzo Quadri, il capogruppo in Gran Consiglio Boris Bignasca e i due consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali), sono stati riconfermati gli uscenti Sabrina Aldi, Patrizio Farei e Alessandro Mazzoleni. L’esponente del mendrisiotto Massimiliano Robbiani sarà invece sostituito da Daniele Caverzasio. L’altra «new entry» è il granconsigliere Daniele Piccaluga. Complessivamente, dunque, i membri del Consiglio esecutivo saranno nove.

Un piccolo cambiamento organizzativo che potrebbe però diventare rilevante nelle prossime settimane. E questo perché, come previsto dagli Statuti del Movimento, la competenza per nominare un coordinatore spetta proprio al Consiglio esecutivo.

Su questo punto, però, la portavoce taglia corto: «La nomina del coordinatore è compito del Consiglio esecutivo, motivo per cui tale opzione non è stata discussa oggi in assemblea. Spetta al consiglio determinare i ruoli al suo interno, quindi nelle prossime settimane farà le sue valutazioni e deciderà se è il caso di nominare un coordinatore».

Uno sguardo ad aprile

Nella prima parte dell’assemblea, durata in totale circa tre ore, i delegati sono pure tornati sul deludente risultato ottenuto alle Cantonali di aprile, in cui il Movimento ha perso ben quattro seggi. Un risultato che lascia qualche preoccupazione in via Monte Boglia: «Dall’analisi delle Cantonali – riferisce Sabrina Aldi – dall’assemblea è emersa una giusta preoccupazione di fronte a una Lega che ha perso ancora quattro seggi in Gran Consiglio. È vero, abbiamo mantenuto due consiglieri di Stato, ma come già detto subito dopo i risultati delle elezioni, c’è comunque una preoccupazione. Allo stesso tempo, però, anche una voglia di guardare avanti e riguadagnare terreno».

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