Lugano

La locusta egiziana, gigante e «cittadina»

Presente sul territorio ticinese da qualche anno, gli esemplari di questa cavalletta gigante sono in aumento e sono stati avvistati spesso - La biologa: «Nelle zone urbanizzate salta all’occhio di più che in campagna, ma non si può ancora ritenere un problema»
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Chiara Nacaroglu
02.11.2020 06:00

È lunga circa sette centimetri, ha un’apertura alare che può raggiungere il doppio della lunghezza e si è fatta notare parecchio negli scorsi giorni in città. Stiamo parlando della locusta egiziana, una cavalletta migratoria piuttosto grande che da qualche anno si osserva sempre di più nel nostro Cantone durante questo periodo di cambio di stagione. L’insetto non passa certo inosservato, soprattutto in città: infatti sono state diverse le segnalazioni da parte di cittadini che hanno condiviso sui social le immagini delle locuste, pacificamente abbarbicate cercando il sole e il caldo sui terrazzi e sui muri delle loro case.

Intervenire o no?

Non si tratta di un fenomeno nuovo: è presente sul nostro territorio da circa 8 anni. «Diciamo che in campagna si nota meno, mentre in città di più e per questo la sua presenza fa più impressione», ci spiega Cristina Marazzi, biologa del Servizio fitosanitario cantonale. «Più le stagioni passano più il loro numero aumenta, anche se moderatamente, probabilmente a causa del riscaldamento climatico. Le popolazioni sono ancora contenute, stanziali e passano l’inverno da noi». Ad essere incuriositi non sono solo coloro che trovano la cavalletta gigante in casa, ma anche gli esperti. «È considerata una curiosità entomologica, - ci dice Marazzi - ma pure un problema anche se solo allo stadio iniziale: stiamo riflettendo se sia necessario occuparcene seriamente o aspettare. Di segnalazioni puntuali ce ne sono state». Per la prima volta l’anno scorso sono stati infatti segnalati alcuni danni ai tralci delle vigne. Gli insetti non si trovano solo nel Luganese, va detto, ma anche nel Mendrisiotto e sul Piano di Magadino: «Cercano luoghi soleggiati perché non sono abituate al freddo», spiega.

«È una defogliatrice»

Spulciando nel nostro archivio, abbiamo trovato un articolo del 2012 che raccontava di bucati danneggiati da questi insetti. Ma per l’uomo e le sue attività può essere rischioso oppure no? Risponde la biologa: «Non parlerei di rischio, semmai può arrecare danni alle piante perché è una defogliatrice. È chiaro poi che essendo così grande è difficile da eliminare. Per controllarle ci vorrebbe un vero inverno freddo, come ormai non se ne vedono più».

Cimici «selettive»

E se la locusta egiziana si trova ormai un po’ dappertutto in Ticino, anche nelle zone più urbanizzate come Lugano, quest’anno è la cimice ad essersi concentrata solo in alcune aree: il Basso Malcantone, i comuni in riva al lago nel Mendrisiotto, la Bassa Vallemaggia e la zona tra Gudo e Riazzino. «Per capire perché, - dice l’esperta del Servizio fitosanitario cantonale - andremo a studiare la composizione del bosco, i tipi di agglomerati e di abitazioni alla ricerca di un denominatore comune che possa spiegare questa presenza localizzata».

E coccinelle asiatiche

C’è chi è stato più fortunato e al posto delle locuste è stato «invaso» dalle coccinelle. A gruppi di decine e decine hanno «occupato» gli angoli dei muri delle case strappando un sorriso a molti ma non a tutti. Si tratta infatti di esemplari di coccinella asiatica, distinguibile da quella indigena (la più comune ha sette punti) grazie a una M o una W bianca (a seconda del senso in cui la si guarda) disegnata sulla «fronte». «Le coccinelle in autunno si comportano come le cimici, - spiega Marazzi – ossia dividono gli stessi spazi alla ricerca di un riparo dal freddo. Solo che la cimice, con la sua pessima fama, viene eliminata senza particolari problemi, mentre con la coccinella si fa un po’ più fatica in quanto vine considerata un portafortuna».

E in agricoltura? «In alcuni casi può diventare problematica, ma il più delle volte è ritenuta un insetto utile perché si nutre di afidi, i pidocchi delle piante, e per questo era stata introdotta in diversi Paesi prima di rivelarsi una specie invasiva (si riproduce più rapidamente perché, essendo gregaria, è radunata in popolazioni più grandi) e difficile da tenere sotto controllo». Un consiglio per allontanarle? «Se le si trova ammassate sulla parete esterna di casa, si può usare la canna dell’acqua per dissuaderle», conclude Marazzi.