Pandemia

La logistica dietro al vaccino

Per assicurare il corretto funzionamento dei centri di vaccinazione è necessario uno sforzo tutt’altro che indifferente - Ecco come il Ticino si è organizzato
Nico Nonella
02.01.2021 17:04

Il Ticino si prepara alla più grande campagna di vaccinazione su scala nazionale. A partire da lunedì 4 gennaio, verranno immunizzati i residenti delle case per anziani e i collaboratori di queste strutture. Da martedì 12 gennaio verrà aperta la vaccinazione anche per le persone con 85 o più anni. Il primo centro di vaccinazione sarà aperto a Rivera, al Centro cantonale della Protezione civile e, verso fine mese, verranno aperti altri due centri di vaccinazione analoghi, uno ad Ascona e l’altro a Tesserete, in strutture anche queste messe a disposizione dalla Protezione civile. Successivamente verranno anche organizzati dei momenti di vaccinazione di prossimità per gli anziani «over 85» che non hanno la possibilità di spostarsi nei centri indicati.

Per assicurare il corretto funzionamento è necessario sforzo logistico tutt’altro che indifferente. Come ci spiega il capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione (SMPP) Ryan Pedevilla, ogni luogo di vaccinazione sarà gestito da un trinomio, ovvero dal personale della SMPP e dai militi della Protezione civile, dalla federazione cantonale ticinese servizi autoambulanze (FCTSA) e dall’Ufficio del farmacista cantonale. «Il personale della SMPP e della Protezione civile si occuperanno di questioni logistiche e amministrative, il personale della FCTS sarà responsabile della somministrazione dei vaccini mentre l’Ufficio del farmacista cantonale si occuperà di fornire le dosi necessarie». Ça va sans dire, i luoghi dove i vaccini verranno custoditi una volta presi in consegna dall’esercito è top secret.

A partire dal 12 gennaio il centro di Rivera, dove opereranno una ventina di persone, «vaccinerà 250/300 persone al giorno». Tutto inizierà con un controllo dell’identità all’ingresso, in questo modo si verificherà che la persona che si è annunciata alla hotline si è effettivamente recata al centro di vaccinazione. I dati personali - conferma Pedevilla - verranno registrati in un database gestito dalla Confederazione, un database che in futuro permetterà una prenotazione online. Dopo la vaccinazione ognuno riceverà già l’appuntamento per il richiamo (una vaccinazione completa richiede due dosi, ndr).

Per quanto riguarda infine le vaccinazioni di prossimità, organizzate in collaborazione con i Comuni, le stesse verranno gestite da una mezza dozzina di team da 6 persone che opereranno direttamente su territorio. Tutto questo in attesa di poter vaccinare anche negli studi medici, ma questo è uno scenario che potrà concretizzarsi più avanti in base alle indicazioni tecniche dei vaccini attualmente in fase di omologazione (AstraZeneca e Moderna).

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