Personaggi

«La musica è parte di me»

Il giovane di Claro Michel Steyaert è sotto contratto con una casa discografica italiana e ha appena pubblicato il nuovo singolo: «Vedremo dove mi porterà questa passione»
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Lodovica Casari
12.07.2022 20:07

Lo scorso aprile Michel Steyaert ha festeggiato il ventesimo compleanno con la pubblicazione del suo primo EP. Il singolo di debutto, invece, realizzato in collaborazione con il chitarrista ticinese Lupo Lupazzi, era stato pubblicato sul suo canale YouTube nell’ottobre 2020. «Ho iniziato a suonare già all’età di tre anni. Ho cominciato con la batteria, poi con la chitarra. Ho provato un po’ di tutto fino ai 10 anni; attorno ai 14 mi sono focalizzato sul pianoforte», racconta il clarese. «La musica è qualcosa che ho sempre avuto un po’ dentro». Di certo nella sua famiglia la musica non è mai mancata. La mamma infatti suonava la chitarra e la zia, Judith Emeline, è una cantante ben nota in Ticino. «È stata il mio punto di riferimento. Grazie a lei attorno ai 15 anni sono entrato per la prima volta in uno studio di registrazione, per vedere Sebalter all’opera».

Da due anni Michel lavora con la casa discografica RKH di Torino: «È stato un grande trampolino di lancio. Sono affiancato da un gruppo di professionisti che in poco tempo mi ha permesso di passare dalle 10.000 alle 40.000 visualizzazioni». Oggi Michel si sposta tra Claro, paese di cui è originario, Torino e Tenero, dove, al Centro sportivo, frequenta la Scuola media di commercio. «Alla musica dedico attorno alle 16 ore a settimana, al CST riesco a conciliare bene la mia passione con la scuola, anche perché seguo spesso le lezioni a distanza da Torino».

Negli scorsi giorni è uscito il nuovo singolo «Claro». Non mancano i progetti per il futuro: «Ho appena firmato il contratto per la produzione del nuovo disco, che uscirà nel 2023, e stiamo anche organizzando le date per un primo concerto, che vedrà qualche tappa in Italia. «Fare della musica il mio lavoro sarebbe bello, e per ora sta andando bene. Voglia di fare ce n’è, vedremo dove mi porterà»