Dopo l’emergenza

La nuova normalità delle colonie estive

Le attività si preparano alla ripartenza sulla base di un piano di protezione elaborato dal Cantone – Vista l’incertezza, l’offerta verrà pubblicata sull’opuscolo digitale Infovacanze – Marco Galli: «Le linee guida prevedono il contact tracing e misure igieniche e di distanza sociale»
©CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
10.06.2020 06:00

Per molte famiglie ticinesi il periodo estivo fa rima con colonie. Che siano residenziali o diurne, per molti bambini e ragazzi sono diventate o diventeranno un appuntamento fisso. Visto il miglioramento della situazione sanitaria in Svizzera, lo scorso 6 giugno il Consiglio federale ha dato via libera all’organizzazione di colonie residenziali e diurne, campi scout, corsi di lingua e sport e attività estive per bambini e ragazzi. Salve, insomma, le passeggiate nella natura, le attività in compagnia, i corsi di lingua e, beninteso, le prime cotte adolescenziali.

Igiene e distanza sociale

Per poter garantire lo svolgimento di tutte le attività in piena sicurezza, il 5 giugno scorso il Cantone ha elaborato, trasmesso agli enti organizzatori e pubblicato online un concetto di protezione che comprende, oltre alle consuete misure igieniche, anche il tracciamento dei partecipanti. «Le linee guida che abbiamo elaborato sono più dettagliate di quelle federali e prevedono delle misure di sicurezza fattibili e concordate con l’Ufficio del medico cantonale e con la Commissione colonie», ci spiega il capo dell’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani Marco Galli. «I punti principali del piano di protezione cantonale prevedono misure di igiene quali la disinfezione dei luoghi in comune (come tavoli da pranzo, servizi igienici, ecc.) e il lavaggio frequente delle mani così come il distanziamento sociale per gli animatori e il personale adulto laddove possibile o altrimenti il ricorso puntuale a mascherina o visiera. I bambini potranno però muoversi liberamente e senza mascherina». Detto del contact tracing, una pura formalità visto che gli iscritti già comunicano i propri dati, il piano cantonale prevede che i campi potranno accogliere al massimo 300 partecipanti, mentre le attività si svolgeranno in gruppi ristretti e il più possibile compatti.

L’offerta si trova online

Ogni anno in Svizzera circa 80 mila bambini e giovani partecipano ad una colonia estiva. Si tratta di un numero importante che subirà inevitabilmente una contrazione a causa delle incertezze ancora legate alla pandemia. Per aiutare i ragazzi e le famiglie, dal 20 maggio è stata pubblicata esclusivamente online l’edizione 2020 dell’opuscolo Infovacanze. Un’edizione che verrà aggiornata man mano che un’attività verrà annullata. Un quadro più chiaro sulle offerte per il 2020, spiega Galli, lo si potrà avere il 17 giugno, al termine di un monitoraggio del Cantone che ha coinvolto tutti gli organizzatori.

Il Governo decide sui sussidi

Un’offerta che potrebbe risentire di questa incertezza sanitaria è quella delle colonie residenziali, ovvero le strutture che offrono un pernottamento ai partecipanti. «Diverse avranno comunque luogo, mentre tra quelle che hanno disdetto, alcune punteranno su un’offerta diurna», conclude Galli. Al pari delle attività economiche, anche le colonie hanno diritto a dei sussidi. O meglio, alcune di esse. La legge prevede infatti un contributo esclusivamente per le colonie residenziali e non per quelle diurne. La questione è stata portata all’attenzione del Governo, che dovrebbe decidere proprio nella giornata di oggi in merito ad eventuali sostegni ai nuovi progetti.

Un aiuto dai SACD

Prima dello svolgimento delle attività, gli infermieri dei Servizi di Assistenza e Cure a Domicilio del comprensorio in cui si svolgono i campi sono a disposizione degli organizzatori per consulenze sanitarie preventive sull’adeguatezza delle specifiche misure di protezione e per proporre eventuali accorgimenti organizzativi.

«L’interesse di genitori e ragazzi si sta riaccendendo»

La ripartenza è dietro l’angolo e i primi segnali positivi arrivano dal rinnovato interesse delle famiglie, che nelle scorse settimane è stato frenato dall’incertezza sanitaria. Dopo il via libera del Consiglio federale, i corsi estivi Lingue e Sport organizzati dall’omonima Fondazione in collaborazione con il DECS sono stati confermati in toto anche se, con ogni probabilità, difficilmente verranno confermate le 2.400 partecipazioni all’anno per i ragazzi delle Elementari e le 400 per gli studenti delle Medie. «Anche se non raggiungeremo queste cifre i dati attuali sono rassicuranti. Le iscrizioni, aperte fino al 19 giugno, hanno subito un ritardo e molti genitori hanno aspettato fino all’ultimo notizie da Berna» ci conferma il responsabile dell’organizzazione dei corsi Joël Rossetti. «Per questo verranno proposte tutte le colonie diurne e quelle residenziali, con delle misure di protezione accresciute in base alla tipologia dei corsi offerti e basate sul piano di protezione cantonale». I punti centrali restano la tracciabilità dei partecipanti e le attività in piccoli gruppi che non si mescolano, «questo per evitare complicazioni nella ricostruzione di un’eventuale catena del contagio».

Ci sono anche delle difficoltà

L’estate non sarà la stessa per tutti. Le misure di protezione implicano spazi adeguati e sforzi, anche finanziari, non indifferenti. Per questo la Sezione Scout S. Antonino ha deciso di non confermare l’annuale campeggio, optando per quattro giorni di uscita con gli Esploratori e due con i Lupetti. «Alcune sezioni a noi vicine hanno già deciso di mantenere le attività oppure di organizzarle in forma diurna», spiega Davide Lovaldi. A Locarno, invece, colonia Vandoni verrà modificata in modalità diurna.