La nuova vita del Museo dedicato all’ingegner Pasquale Lucchini

«Un ingegnere senza politecnico». Così lo definisce Carlo Agliati nel libro edito nel 1990 per conto dell’allora Commissione culturale della Collina d’Oro. Ci riferiamo all’ing. Pasquale Lucchini, nato ad Arasio, frazione dell’ex-comune di Montagnola l’8 aprile 1798 e morto improvvisamente il 23 febbraio 1892 a Lugano al quale il comune di Collina d’Oro ha voluto dedicare una mostra realizzata nell’accogliente sala al piano inferiore di Villa Lucchini a Gentilino, inaugurata proprio ieri alla presenza del neo-sindaco, nonché capo del dicastero cultura, arch. Andrea Bernardazzi, dello storico Luca Saltini e del grafico e designer Giuliano Tallarini che ne ha curato la realizzazione.
Il Municipio di Collina d’Oro – ha sottolineato il sindaco Bernardazzi – ha ritenuto opportuno dare nuova vita al museo all’illustre concittadino. Nella sua versione originale, inaugurata il 19 maggio 1990, il museo occupava una sala del piano terreno della villa donata, oltre ai rustici riattati di Ca’ di Sopra, all’allora comune di Gentilino dai discendenti del Lucchini, Aldo e Roberto ai quali è poi stata concessa la cittadinanza del Comune, e presentava un’interessante documentazione che illustrava la vita e l’attività dell’ing. Pasquale Lucchini Il materiale esposto nella prima versione del museo proveniva dalla raccolta della Fondazione Lucchini che è depositaria della documentazione storica dei beni di famiglia e rappresenta un non indifferente patrimonio culturale per la Collina d’Oro. La versione aggiornata, nata non più come museo fine a sé stesso, bensì come mostra, comprende un percorso espositivo studiato da Luca Saltini, accompagnato da un prezioso allestimento ideato da Giuliano Tallarini. Presenta un’avventura non comune attraverso una scelta di documenti significativi proveniente, come detto, dal fondo archivistico di Pasquale Lucchini in seguito passati al Comune collinare che ne ha poi curato l’inventariazione, ciò che ha reso possibile l’opera di valorizzazione.
Per raccogliere i preziosi materiali – come sottolinea il Municipio di Collina d’Oro – si è voluta realizzare una struttura essenziale, che ricorda un ponte e proporre una selezione di documenti capaci di far sentire il polso di un’epoca e, nel contempo, far conoscere la straordinaria figura di Pasquale Lucchini.
La poliedricità di Pasquale Lucchini
La vita di Pasquale Lucchini può essere definita senza ombra di dubbio “intensa e straordinaria”. Attraversa quasi tutto il primo secolo di esistenza del Cantone e tocca gli snodi principali della sua storia. Nato povero, nell’ultimo scorcio del Settecento, cittadino della Repubblica elvetica, Lucchini fu testimone del sorgere del nuovo stato, attraverso una lotta politica accesa, non priva di spari e di rivoluzioni. Poté seguire, secondo le possibilità del suo stato, soltanto una formazione frammentaria, imparare a fare il muratore, emigrare in cerca di fortuna, ma le sue doti non comuni gli consentirono di “rubare” il mestiere dell’ingegnere, di diventare costruttore di strade e ponti, di fare fortuna come industriale serico, di essere attivo in Gran Consiglio. Fu nominato ingegnere cantonale senza titoli di studio, fu attivo nella realizzazione della ferrovia del Gottardo, si affermò come banchiere. Una vita, quella del Lucchini, piena di vicende da raccontare, capace di fornire molti spunti anche per conoscere il contesto in cui si svolse.