Gioventù

La (nuova) vita virtuale del Centro giovani di Mendrisio

Nell’impossibilità, dovuta al coronavirus, di restare aperta, la struttura diversifica la sua attività in Rete - Frequenti i contatti tra animatori e utenti - È stato lanciato un concorso video con cui i ragazzi possono proporre idee originali o dare sfoggio delle proprie abilità
© CdT/Archivio
Anna Riva
25.04.2020 06:00

Arrivederci musica, a presto ballo. Il coronavirus ha costretto i ragazzi che sono soliti frequentare il Centro giovani di Mendrisio a una serie di congedi che si sperano provvisori. Non li ha fortunatamente condannati, tuttavia, al più doloroso dei saluti: quello agli intensi legami stretti nei giorni e nei mesi con amici e animatori. La loro natura si è semplicemente convertita: da fisica e tangibile a virtuale, astratta.

«Questa emergenza ha privato noi animatori di due strumenti fondamentali per il nostro lavoro: lo spazio fisico dove i giovani si ritrovano e la relazione di prossimità con i ragazzi», ci spiega il responsabile della struttura Luca De Stefano. Una rinuncia obbligata ma «giusta», che si è tradotta in una necessaria trasformazione: «Il compito che ci siamo dati è innanzitutto quello di tentare di veicolare le informazioni relative alla situazione di emergenza», prosegue il nostro interlocutore. Ecco così spiegata la comparsa, sui profili social del centro, dei messaggi sulla COVID-19 trasmessi dal Cantone. Ma non è tutto: «Abbiamo anche pensato a qualcosa di nostro al fine di dire alla nostra utenza di fare attenzione, di rimanere a casa».

Mantenere i legami

Utenza che, nel caso della struttura in questione, si rivela essere piuttosto diversificata: il centro è sia frequentato da giovani (dai 13-14 fino ai 18-19 anni) che in esso hanno trovato un luogo di incontro sia da ragazzi che nell’ex magazzino ortofrutticolo svolgono attività specifiche, come la musica e la danza. «Per noi la cosa più importante in questo momento è mantenere i legami che abbiamo costruito», osserva De Stefano. La necessità di adeguarsi alle mutate circostanze ha quindi portato alla ricerca di contenuti volti a non perdersi di vista. Tra questi spicca il lancio di un concorso video con un montepremi accattivante: 150 franchi in buoni acquisto. I video (da girare esclusivamente in casa) possono essere divertenti, contenere idee originali o mostrare particolari abilità (sportive, musicali o artistiche) dei rispettivi autori. Prima di una pubblicazione sul profilo social del centro viene richiesta l’autorizzazione al «papà» del video o, se è minorenne, ai suoi genitori. L’iniziativa è stata proposta anche ad altri Centri giovani ticinesi; quello di Locarno vi ha aderito ed è quindi nata una collaborazione.

Ma la struttura (in costante contatto con l’Ufficio cantonale del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani, con gli altri centri ticinesi e con Giovanimazione) non si limita a proporre divertenti idee dal sapore scherzosamente agonistico: gli animatori si interfacciano regolarmente (tramite WhatsApp, Instagram o telefonate) con molti ragazzi, raggiungendo tra le 20 e le 30 persone; questo «senza esagerare» nella frequenza dei contatti o nell’abuso delle piattaforme online. A volte, poi, sono i ragazzi stessi a cercare gli animatori.

Ma come stanno vivendo i giovani questa situazione? «Molti ragazzi esprimono una sensazione di noia, non tanto per il dover stare a casa, ma piuttosto per il non poter coltivare la loro propensione naturale a questa età: ritrovarsi in gruppo, socializzare». Il nostro interlocutore tiene comunque a ribadire che «siamo sempre a disposizione per dubbi o qualsiasi tipo di bisogno».