La pagella dell'energia sorride alla Città
Si può fare meglio, ma anche peggio. E poi il percorso è di crescita. Possiamo riassumere così la «pagella» che ha portato Lugano a riottenere la certificazione «Città dell’energia», attribuita da una commissione nazionale indipendente ai Comuni che promuovono in modo concreto l’uso efficiente dell’energia, la tutela del clima e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Il marchio, Lugano lo aveva ottenuto per la prima volta nel 2019 totalizzando un punteggio non brillantissimo del 55,7% – considerando una scala di voti da 1 a 10, la sufficienza di solito si raggiunge con il 6 – mentre stavolta è arrivata al 64,9%. Oltre la soglia psicologica, ma con tanto lavoro e tanto potenziale ancora di fronte a sé. La curva è comunque ascendente, e il Municipio ne è felice. «L’incremento del punteggio attesta il percorso virtuoso compiuto da Lugano, ad esempio con la costruzione di edifici pubblici esemplari dal profilo energetico, la gestione dei rifiuti volta a incrementare la sensibilità ambientale e a ridurre la produzione, l’innovativo progetto per incentivare gli acquisti locali tramite l’applicazione MyLugano e l’offerta di prodotti sostenibili da parte delle AIL».
Ma vediamo qualche «voto». Rispetto a quattro anni fa, la «materia» in cui Lugano è migliorata di più è «Edifici e impianti comunali», che racchiude gli sforzi fatti a livello di costruzioni con standard di efficienza energetica, pianificazione dei risanamenti, efficienza nell’uso del calore, del freddo, dell’elettricità e dell’acqua, illuminazione pubblica e altro. Siamo passati da un poco lusinghiero 29,4% al 51,98%. La situazione è migliorata parecchio anche a livello di «Sviluppo e pianificazione territoriale», che include programmi di politica energetica e climatica, pianificazione della mobilità e del traffico, vincoli per proprietari fondiari (su questo aspetto il punteggio a Lugano è 0%), accompagnamento in ambito edilizio (consulenza, verifica, controllo) e via dicendo. Dal 36,9%, Lugano è salita al 53,2%.
Passiamo a qualche voto più alto. In «Approvvigionamento e smaltimento» (produzione elettrica da fonti rinnovabili sul territorio comunale, approvvigionamento idrico, gestione degli spazi verdi, delle acque di scarico e dei rifiuti, ecc.) la Città ha visto aumentare il proprio punteggio da 68,1% a 73,7%; in «Mobilità» (organizzazione del traffico, parcheggi, percorsi pedonali e ciclabili, trasporti pubblici e altro) da 67% a 72,8%; in «Cooperazione e comunicazione» (collaborazione con scuole, industria, artigianato, agricoltura e con la popolazione in generale, progetti «faro», e via dicendo) dal 65,9% al 72,3%. C’è solo una materia in cui il punteggio è diminuito, dal 56,4% al 55,5%: «Organizzazione interna» (risorse finanziarie per la politica energetica e climatica, processi interni, formazione continua, acquisti, ecc.). Un paio d’anni fa, il Municipio aveva dichiarato l’obiettivo di abbandonare l’uso dei fogli stampati a Palazzo civico entro il 2070. Quello varrebbe un 100%.