La pioggia e il rischio malattie, viticoltori al lavoro senza sosta

Pioggia, pioggia e ancora pioggia. Non hanno di certo risparmiato il Mendrisiotto le precipitazioni che si sono verificate negli ultimi tempi. Soprattutto negli ultimi giorni. Acqua che sta mettendo a dura prova i vigneti del Distretto e chi se ne occupa. A lanciare l’allarme è Michele Piffaretti della Federviti Mendrisio. Dietro l’angolo, infatti, c’è il rischio concreto – già visto, ad esempio, lo scorso anno – che le malattie fungine colpiscano le viti. «In questo periodo dell’anno – spiega Piffaretti – i ceppi stanno sviluppando i tralci che porteranno l’uva e la pianta si sta preparando alla fioritura». Un momento particolare, anche in virtù del fatto che «i tessuti vegetali sono ancora fragili e la sensibilità alle malattie fungine è molto forte». Nel concreto – evidenzia – «le infiorescenze possono essere attaccate e distrutte dalla micidiale peronospora, la quale trova le migliori condizioni di sviluppo proprio quando la pianta è continuamente bagnata». Lo sguardo dei viticoltori è rivolto, giocoforza, verso l’alto. La preoccupazione, in questo momento, è marcata ed è dettata, come prevedibile, dal susseguirsi di gionrate umide e piovose. Piffaretti non nasconde che «è impossibile entrare nei vigneti inzuppati a svolgere lavori ai ceppi» e, inoltre, «sono praticamente nulle le possibilità di poter disporre di finestre temporali utili per rinnovare la protezione fitosanitaria indispensabile per garantire il raccolto». Per la sezione momò della federviti, dunque, «la situazione è seria; le previsioni meteorologiche cambiano di continuo e non assicurano un cambiamento netto per la prossima settimana». Le previsioni, infatti, indicano «solo un temporaneo miglioramento durante il fine settimana di Pentecoste». Quella che a conti fatti sembra essere l’unica finestra per poter intervenire al fine di tenere lontane le malattie fungine dai propri vitigni.
«Abbiate pazienza»
L’intervento urgente dunque, potrà portare i vari attori in campo a lavorare anche domenica e il lunedì di Pentecoste. «La Federviti – annuncia Piffaretti – chiede quindi a cittadinanza e Comuni di comprendere la particolare criticità della situazione dimostrando tolleranza in caso di eventuali disturbi dovuti a queste operazioni». Si chiede, in sostanza, un po’ di pazienza. La stessa che invoca il presidente di Federviti, a livello cantonale, Davide Cadenazzi. Presidente che, proprio quest’oggi, presenterà una risoluzione durante la Camera agraria che avrà luogo ad Aurigeno. «La nostra risoluzione, improntata anche sulla sostenibilità, vuole sensibilizzare sia i Comuni ticinesi che il Cantone: vogliamo esporre la problematica questione dei trattamenti anche nei giorni non feriali». Le finestre temporali entro le quali agire con i trattamenti, come visto, sono sempre più piccole. E questo, soprattutto nei vigneti e ridosso delle aree abitate «crea un po’ di intolleranza da parte dei residenti». Quello che si vuol far capire – rammenta Cadenazzi – è che «noi dobbiamo farli. Se non li facessimo corriamo il rischio di subire un danno economico e allo stesso tempo, pregiudicare il raccolto». D’altronde, sottolinea, quello attuale – viste le voluminose precipitazioni, «è un momento molto sensibile per la pianta. Anche a noi viticoltori piacerebbe riposare durante un giorno di festa, ma la priorità in questo momento è la salute del vigneto». Anche se dovessero cessare le piogge, gli appezzamenti dovranno fare i conti con «una notevole evapotraspirazione dal suolo perché la terra è zuppa d’acqua».
Sensibili alla tematica
La Sezione dell’agricoltura, dal canto suo, è consapevole di quanto sia importante sostenere il settore. Il caposezione Daniele Fumagalli, da noi interpellato, spiega che «il Cantone è sensibile alla tematica e per questo sta sostenendo il progetto di promozione della qualità e della sostenibilità nell’agricoltura e nella filiera alimentare denominato ‘Progetto viticoltura sostenibile Ticino». Nel concreto, il progetto «verte sul miglioramento delle tecniche e delle pratiche vitivinicole come per esempio la riduzione dell’utilizzo di prodotti fitosanitari». Ciò permette di migliorare – evidenzia Fumagalli – «la sostenibilità ambientale ed economica della produzione viticola con dirette ricadute positive sulla salvaguardia e la promozione della biodiversità». Un progetto che è stato promosso e viene condotto grazie alle principali associazioni cantonali vitivinicole: la già citata Federviti, l’Associazione viticoltori vinificatori ticinesi (AVVT), l’Associazione Ticinese negozianti di vini (ATNV) e l'Interprofessione della vite e del vino ticinese (IVVT).