Lugano

La polenta che scalda il cuore degli anziani

Due passi alla Ca’ Rossa, dove un gruppo di volontari accoglie le persone della terza età
Ogni mercoledì c’è polenta per tutti.  (Foto Zocchetti)
Giuliano Gasperi
25.10.2021 06:00

A Lugano sono tornati i mercoledì della polenta: un piatto che scalda lo stomaco e in questo caso anche il cuore. È soprattutto al cuore che tengono i volontari del Circolo anziani di Pregassona: vogliono che la loro Ca’ Rossa continui a essere un punto di riferimento sociale per le persone più fragili. Ci siamo andati.

Ricordando i vigneti
La sede dell’associazione è in cima a viale Cassone, appena sotto le scuole: un buon punto da cui osservare la città che cambia. E attorno alla Ca’ Rossa è cambiata tanto. «Qui ci giocavo quando ero un ragazzino: era tutto un vigneto» ricorda Marco Ranzi, presidente del Circolo. «Un tempo la nostra sede veniva utilizzata come deposito. Poi era diventata una fabbrica di tappeti, ma un incendio l’aveva distrutta dopo pochi giorni. Infine era stata una scuola».

È uno «SPIN»
Dal passato al futuro. Ranzi fa un ampio segno con la mano: «Qui – spiega indicando una superficie esterna – ci sarà la nuova cucina». Scopriamo che la casetta, sede anche della Biblioteca dei ragazzi, è uno dei cosiddetti «SPIN», che sta per «spazi insieme»: edifici pubblici presenti in diversi quartieri che la Città ha deciso di valorizzare per incentivare la vita sociale. Oltre a una cucina più ampia, grazie a un investimento totale di circa 800 mila franchi, la Ca’ Rossa avrà i servizi per uomini, donne e persone con disabilità e un salone grande il doppio di quello attuale. Se tutto filerà liscio, i lavori inizieranno la prossima primavera. E il Circolo? L’idea è di trasferirsi per un po’ al Capannone di Pregassona.

Una risposta alla pandemia
L’attività dunque continuerà. Del resto sarebbe un peccato interromperla, visto il riscontro che hanno avuto finora le iniziative dei volontari. Basti pensare che dal 1. gennaio al 30 giugno di quest’anno il Circolo ha servito 3.234 pasti. Non solo polenta (il cui profumo comincia ad arrivare dalla cucina) ma anche capretto, merluzzo e altri piatti. Tutti venduti a prezzi sociali e in modalità take-away, a causa delle restrizioni sanitarie. È proprio durante la prima fase della pandemia, nel 2020, che è nata l’idea della polenta. «L’ho pensata una notte in cui non dormivo, e la risposta è stata ottima: venivano tra le cento e le centoventi persone ogni volta, mentre a chi faticava a spostarsi consegnavamo il pasto a domicilio» racconta Ranzi, che in comitato è affiancato da Maria Grazia Mazzuchelli (direttrice), Eliana Fuchs (segretaria), Lily Mini (cassiera), Renzo Lucchini, Roberto Noseda e Othmar Benz.

Anche una centenaria
Ora si può mangiare nel salone, usato anche per altre attività, a patto che i presenti abbiano tutti il certificato Covid e che non superino la trentina di persone. Quando il Circolo ha riaperto, lo scorso settembre, gli anziani erano felici di potersi ritrovare. Arrivano persone da diversi quartieri, non solo Pregassona. Tanti vivono soli, ma ci sono anche diverse coppie. Una frequentatrice regolare risiede in casa anziani, ma tenendoci ad avere un momento di convivialità esterno raggiunge la Ca’ Rossa con il girello. Poi c’è una signora che abita nel nucleo vecchio di Pregassona e arriva al Circolo con le sue gambe nonostante l’età: 102 anni.

Non solo cucina
Nato nel 1979 con l’obiettivo di organizzare tombole, pomeriggi di lavoro a maglia, passeggiate e castagnate, il Circolo anziani conta oggi duecentocinquanta soci. Preparazione dei pasti a parte, continua a proporre diverse attività (per informazioni: 079.230.01.45 o 078.746.74.86) e può fare affidamento su un solido gruppo di volontari. Il prossimo appuntamento, oltre al mercoledì della polenta, è in programma giovedì 28 ottobre: spaghettata e tombola.