La polizia al campus USI/SUPSI di Viganello, fermato uno studente

Importante dispiegamento di forze di polizia, oggi pomeriggio, all'entrata del campus est USI/SUPSI a Viganello. Presenti pure unità cinofile e polizia militare. Da noi contattato, il servizio stampa della Polizia cantonale ha riferito che l’intervento è durato poco ed è terminato senza pericolo per i presenti. Una persona è stata fermata per accertamenti. «Uno studente – ha spiegato un portavoce SUPSI – ha minacciato per iscritto l’istituzione e per questo motivo abbiamo ritenuto necessario avvisare la polizia che è intervenuta per prendere a carico la persona. Importante sottolineare che in nessun momento vi è stato un pericolo per le persone presenti al Campus e l’operazione si è risolta in breve tempo». La posizione dello studente è al vaglio delle autorità.
Il messaggio
Lo studente, ha riportato Ticinonews, da tempo passava le notti all'interno della struttura per, leggiamo, disagi personali. Oggi, si è barricato in un'aula. Palesando, via messaggio, il suo malessere nei confronti dei compagni di classe e dell'istituto: «Vengono usate tecniche illegali e immorali, mi sembra di essere in Corea del Nord. Farò rimpiangere a tutti di aver scelto questa scuola. Odio tutti nel mondo, compreso me stesso e l'universo intero».
E ancora: «Non incolpatemi per l'ingrato compito che sono chiamato a compiere. Sono qui come lo specchio del comportamento di tutti qui intorno».
Le testimonianze
Un tranquillo e normale venerdì di lezioni, dunque, è stato perturbato. Fra gli allievi c'è chi, spaventato, ha provato a capirci qualcosa e chi, invece, ha semplicemente sdrammatizzato. Gli studenti sono stati fatti uscire dalle classi e portati presso il punto di raccolta nel piazzale. Questo in contemporanea con l'intervento della polizia.