La Polizia comunale fa i conti con l’impennata di furti

«Impegno e pressione». Sono questi i termini utilizzati dal capodicastero sicurezza pubblica di Mendrisio Samuel Maffi per introdurre il bilancio dell’attività della Polizia della Città e Regione II per quel che concerne il 2023. Da un lato «il maggiore impegno per le nostre forze di polizia e quello profuso per essere sul pezzo in numerose tematiche» ha evidenziato il municipale, dall’altro «la pressione avvertita in ambito sociale». Quella ai confini dettata dalle tensioni geopolitiche internazionali e quella interna dettata da «una situazione socioeconomica che non è favorevole». E tutto ciò, al netto, si è tradotto in un incremento – ha spiegato il Comandante Patrick Roth – dei fenomeni criminali, «in particolare per quanto riguarda l’impennata dei reati contro il patrimonio», ovvero i furti (con e senza scasso).
Il trend, va detto, è cantonale (e alcuni dati potrebbero essere maggiorati a causa di un nuovo sistema di statistica a livello cantonale). A Mendrisio, sta di fatto, si sono verificati, durante il 2023, 409 episodi di furti (anche tentati), mentre nel 2022 se ne sono contati 199 (in termini percentuali siamo di fronte a un aumento del 106%). I furti con scasso sono stati 85, rispetto ai 21 dell’anno precedente. Quasi raddoppiati i furti senza scasso, passati da 107 a 203. In sensibile aumento anche quelli nei veicoli – da 19 a 45 – così come quelli di veicoli (biciclette comprese), passati da 52 a 76. Allargando i confini, ovvero prendendo in considerazione i Comuni convenzionati, i furti sono stati 193 rispetto ai 107 del 2022. Sono invece diminuite le rapine: a Mendrisio non se ne sono verificate, nei Comuni convenzionati se ne sono registrate 2 (erano cinque l’anno precedente). «Questo incremento generale – ha commentato il capodicastero – non ci deve spaventare. Ma ci deve comunque far riflettere seriamente». Non si è di fronte «a cifre astronomiche – ha precisato – ma in alcuni casi sono oggettivamente raddoppiate». Ed è anche per questo motivo che è necessario riflettere «e come componente politica bisogna essere pronti a fare di più». In sostanza questi dati non richiamano quelli raggiunti dalla Mendrisio pre aggregazione, «ma dobbiamo sempre e ancora tenere alta la guardia».
Andando a cercare le cause che potrebbero aver innescato l’incremento, Patrick Roth richiama l’analisi effettuata dalla Polizia cantonale: «Vi sono stati sfavorevoli cambiamenti socio-economici indotti dai conflitti fra Stati» e, di riflesso, «conseguenze legate ai flussi di migranti». Ciò ha portato «il nostro Cantone e la Svizzera in generale di nuovo nel mirino dei ladri, vista anche la sua situazione di sostanziale benessere». Per quanto concerne gli autori di questi reati, si ravvisa che «sempre più si tratta di richiedenti l’asilo provenienti dagli Stati del Maghreb», dunque Marocco, Algeria, Tunisia e Libia.
In termini generali, ha evidenziato Roth, è «indispensabile continuare a investire nella sicurezza. Oltre alla criminalità, come Polizia comunale è importante continuare a dare risposte anche ai bisogni quotidiani della popolazione».
Sono in aumento anche gli interventi nell’area di Casvegno
C’è un altro dato – in aumento – che ha caratterizzato le statistiche: gli interventi degli agenti della Comunale in supporto all’OSC, l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale. Nel 2023 ne sono stati contabilizzati 256, ovvero il 18% in più rispetto all’anno precedente. Un tema affrontato, su queste colonne, anche dal direttore dell’OSC Daniele Intraina. Allora, Intraina, ci aveva spiegato che nei primi 8 mesi dello scorso anno si erano verificate 119 aggressioni fisiche verso altri pazienti o verso gli operatori. «Continuano a crescere gli interventi alla Clinica psichiatrica – ha confermato il Comandante – a testimonianza della non facile situazione della locale popolazione in cura». Agenti, dunque, chiamati in supporto: «Si tratta di situazioni sempre abbastanza complesse – ha spiegato Roth – e spesso la comunicazione, che è la nostra ‘arma’ principale, non è sufficiente».
A Casvegno, inoltre, le attenzioni sono riservate anche al parco che lo circonda; luogo in cui sembrano essere presenti attività legate agli stupefacenti: «È una zona sensibile – ci conferma in tal senso Maffi –. Il sentimento che possa essere utilizzato per lo spaccio c’è». Ma non manca, ad ogni modo, la volontà di «fare in modo che il paro diventi maggiormente fruibile e aperto».