La polizia ha un problema, «ma evitiamo allarmismi»

«Quel che posso assicurare è che il servizio svolto dalla polizia non ne ha mai risentito. Non c’è motivo di creare allarmismi e la popolazione non ha avuto ripercussioni da questa situazione». Il capodicastero Sicurezza Samuel Maffi getta acqua sul fuoco, anche se non nega che per la polizia comunale di Mendrisio non è probabilmente questo il periodo più glorioso. Nei confronti di un membro del Comando il Municipio ha aperto un’inchiesta amministrativa mentre in un lasso di tempo piuttosto limitato - come ha anticipato ieri La Regione - più di dieci altre inchieste interne sono state avviate (alcune tra l’altro si sono già concluse e hanno portato a delle sanzioni) nei confronti di agenti il cui operato è stato giudicato sopra le righe. Tra le mura della centrale si parla, neppure troppo sottovoce, di episodi di nonnismo e di gravi difficoltà relazionali tra superiori e subalterni. Una destituzione c’è già stata (ma sarebbe stata contestata dal legale dell’agente con un ricorso), mentre un dipendente sarebbe in malattia e questo - così sembrerebbe - dopo aver subito quella che considera una vera aggressione verbale.
Tensioni latenti
Che il clima non fosse tutto rosa e fiori in seno alla polizia era cosa che negli ambienti si sapeva da tempo. La situazione è stata tra l’altro discussa recentemente dalla commissione della Gestione. Per arrivare poi alla stampa e, subito dopo, scatenare una lunga serie di reazioni politiche e - in poche ore - due interrogazioni.
«Un malessere da sanare»
Due interrogazioni in poche ore, dicevamo. La prima in ordine temporale (è stata inviata alle redazioni alle 6.58 del mattino) è del capogruppo leghista Massimiliano Robbiani (che su Facebook si è elogiato dicendo di aver letto il giornale alle 5.50 e di aver preparato l’interrogazione alle 6.10). «Ormai è noto - spiega Robbiani - che all’interno della polizia comunale vige un ambiente di puro malessere e nervosismo. Non da oggi , ma da mesi, e molti agenti sono in subbuglio (...). Pure l’assunzione di una dotteressa del lavoro, a quanto pare, non sta portando gli effetti sperati, anche perché del personale si mette in malattia per cause ancora da chiarire. Non da ultimo un recente licenziamento, che non aiuta di certo a far credere di essere di fronte a un Corpo sano». Pochi minuti dopo sono stati i PPD ( i consiglieri comunali Davide Rossi e Davina Fitas) a interrogare il Municipio. «Negli ultimi mesi - sottolineano - si sentono sempre più voci contrastanti su situazioni che coinvolgono il comando ed il personale del Corpo di polizia. Tra queste voci quelle che siano diverse le inchieste amministrative avviate, che ci sia una dottoressa del lavoro a prestare consulenza e che ci siano stati licenziamenti con modalità estreme».
«Siamo preoccupati»
Il PPD si è dunque detto preoccupato della situazione che si è venuta a creare e vorrebbe avere delle rassicurazioni da parte del Municipio.
«Politica che non condivido»
Interrogazioni (e tempismo delle stesse) che non sono piaciute alla consigliera comunale dei Verdi Claudia Crivelli Barella che, esprimendo solidarietà agli agenti e alla polizia, accusa su Facebook i colleghi di aver violato «le discussioni commissionali». Accuse che però Robbiani ha respinto spiegando di aver atteso la pubblicazione dell’articolo nonostante fosse già a conoscenza dei fatti. Un teatrino politico che, per quanto interessante, non toglie che effettivamente la situazione all’interno del corpo sia quantomeno complicata. «Con i commissari della gestione - ci ha spiegato Maffi - ho parlato apertamente e illustrato la situazione. Quel che ritengo importante è però che non passi il messaggio secondo cui ci sia un problema, dal punto di vista del cittadino, con la polizia». Perché, ribadisce il capodicastero, la sicurezza è in continua crescita e anche i rapporti con le altre polizie strutturate, con la Cantonale e con le guardie di confine sono buone e permettono di svolgere efficacemente i compiti di sicurezza.
Il sondaggio
Recentemente, e lo ricorda anche Robbiani nella sua interrogazione, all’interno del corpo di polizia è stato condotto un sondaggio non obbligatorio sullo stato di soddisfazione dei dipendenti. E solo una minoranza avrebbe risposto di trovarsi completamente a suo agio sul posto di lavoro.